• JIHAD

    Gli attentati islamici in Europa non fanno più notizia

    Germania, Spagna, Francia... sono tanti gli attacchi di "lupi solitari" jihadisti che fanno vittime in Europa, nel solo mese di gennaio. Ma ormai non fanno più notizia. E ancora più numerosi e gravi sono gli attentati pianificati, anche chimici (come in Germania), fortunatamente sventati. 

    • allarme

    Nizza: campanelli antiterrorismo nelle chiese

    Un collegamento diretto tra luoghi di culto e forze dell'ordine ha già permesso il fermo di persone sospette. Uno strumento utile nella Francia più volte funestata da attentati in anni recenti.

    • sviluppo

    Senza gli africani nessun “piano” per l’Africa è efficace

    Il Papa e Meloni rilanciano una cooperazione con Europa e Italia per risolvere i problemi del continente nero. Proposta non nuova ma inadeguata finché si dimentica che terrorismo e migranti vengono anche dall'Asia e si dà per scontata l’incapacità degli africani, a fronte di un’Europa che fatica ad aiutare anche sé stessa.

    • ATTENTATO

    Il terrorismo islamico miete ancora vittime in Somalia

    Due autobombe esplose a Mogadiscio per mano di Al Shabaab, che dal 2006 combatte contro il governo somalo e controlla ampie regioni. Il presidente Mohamud promette che attentati simili non si verificheranno più. Ma lo aveva già fatto, invano, nel suo primo mandato e la pace e la prosperità auspicate allora dall'inviato dell'Onu sono molto lontane.

    • GIUNTE MILITARI

    Il Burkina Faso cerca la normalità con l’ennesimo golpe

    Ibrahim Traoré è il nuovo capo di Stato del Burkina Faso, dopo le speranze deluse con il presidente Kabore e poi con la giunta militare insediatasi a gennaio. Dal 2015 l'elevato allarme terrorismo colloca il Paese nel cosiddetto “triangolo del jihad”, insieme a Niger e Mali.

    • JIHAD

    Somalia, Shabaab all'attacco. Il governo li coopta

    Nella lunghissima guerra civile somala, il potente gruppo jihadista Al Shabaab è tornato a colpire. Ha condotto raid massicci oltre il confine etiope e ha condotto un attentato anche nel cuore della capitale Mogadiscio. Il nuovo presidente Mohamud promette di stroncare la minaccia. E al governo viene cooptato uno dei fondatori di Al Shabaab. 

    • IL LEADER UCCISO

    Ayman al Zawahiri, l'ideologo del terrore

    Con l’uccisione di Ayman al Zawahiri muore la mente dell’11 settembre e l’ultimo membro di spicco di Al Qaeda, la rete del terrore. Ma soprattutto: il “curriculum” di Zawahiri dimostra quanto siano permeabili i confini fra i Fratelli Musulmani e i movimenti jihadisti più radicali.

    • JIHAD

    Al Zawahiri ucciso dagli Usa. Ruolo ambiguo dei talebani

    Il leader di Al Qaeda, Ayman al Zawahiri, è stato ucciso da un drone statunitense nella sua abitazione a Kabul. I talebani protestano ufficialmente. Ma potrebbe essere partita da alcuni di loro la soffiata per trovare il nascondiglio di un ospite "ingombrante" dell'Afghanistan.

    - L'IDEOLOGO DEL TERRORE di Stefano Magni

    • LIVERPOOL

    Il ritorno del terrorismo suicida in Inghilterra

    Un attentato è stato sventato domenica, a Liverpool, grazie all'eroismo del taxista che (inconsapevolmente) aveva dato un passaggio al terrorista suicida. Nonostante la riluttanza di autorità e media a dare i dettagli, sappiamo già che si trattava di un terrorista mediorientale. E il tutto avviene ad appena un mese dall'assassinio di David Amess. 

    • 15:17 ATTACCO AL TRENO

    Coraggio, chiarezza, fedeltà: i tre ingredienti di Clint Eastwood

    Uno dei film meno conosciuti di Clint Eastwood, 15:17 attacco al treno, cronaca dell'attentato (sventato) al treno Amsterdam-Parigi del 2015. È un inno al coraggio, alla chiarezza e alla fedeltà al proprio ruolo. Ovviamente non solo il film, ma proprio la storia reale dei protagonisti degli eventi. 

    • Emigranti illegali

    La Turchia costruisce un muro al confine con l’Iran

    Il muro lungo 295 chilometri e alto quattro metri servirà a impedire l’ingresso illegale di emigranti, l’infiltrazione di terroristi e il contrabbando

    • ABBIAMO PERSO

    Via dall'Afghanistan, la sconfitta nascosta

    L’Italia, gli Usa e la Nato hanno ammainato le bandiere a Herat, sede del contingente italiano in Afghanistan. Il bilancio per gli italiani, in vent'anni di guerra a bassa intensità, è di 54 morti e 700 feriti. Il costo dell'operazione è stato di 10 miliardi di euro. Fuor di retorica: andarcene adesso è una sconfitta. I talebani sono all'attacco ovunque.