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Dj fabo

Caso Cappato, dare la morte diventa una procedura
LA SENTENZA

Caso Cappato, dare la morte diventa una procedura

Suicidio di Dj Fabo, la Corte d’Assise di Milano deposita le motivazioni dell’assoluzione di Marco Cappato. Il leader radicale viene assolto perché la vicenda ricalca le condizioni indicate a settembre dalla Consulta, che a sua volta aveva deciso prendendo il caso Cappato a paradigma. La sentenza dei giudici milanesi riduce l’eutanasia a una dimensione procedimentale, in cui la forma conta più della sostanza


Eutanasia a una malata mentale. No, la risposta al dolore è un'altra
CULTURA DELLA MORTE

Eutanasia a una malata mentale. No, la risposta al dolore è un'altra

Aurelia Brouwers, "sentiva le voci" ed era stata in carcere senza cure, ma lo Stato olandese l'ha uccisa con il supporto dei “fan” della ragazza. Così cercando di eliminare la sofferenza con le norme eutanasiche, il mondo la sta diffondendo. Al contrario di quello che testimoniano tanti malati, che, amati, generano speranza.


Cappato-Pm: il rovesciamento di ruoli uccide il diritto
IL PROCESSO FABO

Cappato-Pm: il rovesciamento di ruoli uccide il diritto

Processo Dj Fabo: i Pm che hanno chiesto l'assoluzione del radicale Cappato dall'accusa di aiuto al suicidio hanno detto che esiste un diritto alla dignità, che cambia a seconda delle circostanze. Ma è falso e lo dice anche la Costituzione che rende invece immutabile la dignità umana. Siamo al rovesciamento dei ruoli: il pm diventa l’avvocato dell’imputato e ne chiede l’assoluzione, e l’imputato è la pubblica accusa, che chiede per sé la condanna se l'assoluzione non dovesse contemplare il diritto al suicidio assistito.