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Legge scozzese

Rowling: «Arrestatemi»

La nuova legge scozzese punisce chi afferma che un trans è un uomo. La Rowling è disposta a farsi arrestare.

Gender Watch 04_04_2024

In Scozia è da poco in vigore una legge che estende la punibilità per alcune condotte qualificate come “crimini d’odio”. In particolare si sanzionano i comportamenti «minacciosi e abusivi» volti a «fomentare odio sulla base di età, disabilità, religione, orientamento sessuale e identità transgender». Una descrizione della condotta criminale ad ampio spettro. L’estensione, come indicato, riguarda anche le opinioni espresse sul transessualismo. La legge punisce pure conversazioni domestiche, quindi un figlio trans potrebbe denunciare la madre che non accetta la scelta del figlio, e vengono istituiti centri di delazione.

Il premier inglese Rishi Sunak è critico verso questa norma perché ovviamente è un bavaglio alla libertà di espressione e di religione. «La gente non dovrebbe essere criminalizzata per aver affermato dei semplici fatti biologici. In questo Paese crediamo nella libertà di parola e i Conservatori la proteggeranno sempre», ha affermato.

Anche la famosa scrittrice J.K. Rowling, che da anni combatte contro l’ideologia gender, censura questa «legislazione che apre ad abusi da parte degli attivisti che vogliono mettere a tacere chi di noi denuncia il pericolo di eliminare gli spazi riservati alle donne». E ha aggiunto: «La libertà di parola e di opinione sono al capolinea in Scozia se l’accurata descrizione del sesso biologico è considerata criminale. Sono al momento fuori dal Paese, ma se ciò che ho scritto qui si qualifica come un reato in base ai termini della nuova legge, non vedo l’ora di essere arrestata quando tornerò nel luogo di nascita dell’Illuminismo scozzese».