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Blasfemia

Processo d’appello per due cristiani condannati a morte in Pakistan per aver offeso il Profeta

L’appello di una coppia di cristiani ingiustamente accusati di blasfemia nel 2013 e condannati a morte in primo grado sarà esaminato il prossimo 8 aprile. Le prove a carico sono inconsistenti

 

L’8 aprile 2020 sarà esaminato dall’Alta Corte di Lahore, Pakistan, il ricorso presentato da due coniugi cristiani residenti nello stato del Punjab, Shafqat Emmanuel e Shagufta Kausar, che nel 2014 sono stati condannati a morte per blasfemia. La loro odissea è iniziata nel 2013 quando un imam, Maulvi Mohammed Hussain, li ha denunciati sostenendo che il marito, usando il cellulare della moglie, gli aveva inviato degli sms blasfemi, contenenti espressioni offensive nei confronti di Maometto. La coppia ha quattro figli ed è molto povera. Solo la moglie lavora perché il marito dal 2004 è costretto su una sedia a rotelle in seguito a un incidente che lo ha paralizzato. Tuttavia l'avvocato cattolico Khalil Tahir Sandhu ne ha assunto la difesa come ha fatto in numerosi altri casi. Finora il legale è riuscito a far assolvere 40 cristiani accusati ingiustamente di blasfemia. Anche Shafqat Emmanuel e Shagufta Kausar hanno buone possibilità di essere prosciolti, sostiene il legale. Per prima cosa, spiega, la sim card del cellulare della moglie presentata dall’accusa non è registrata a nome di nessuno dei due. Il cellulare della donna da cui sarebbero stati inviati i messaggi inoltre era stato rubato mesi prima del fatto. Ma soprattutto gli sms incriminati sono scritti in inglese e i due coniugi sono entrambi analfabeti, incapaci di scrivere in urdu e tanto meno in inglese. Il caso è evidentemente artefatto, dice l’avvocato Sandhu, il giudice che ha emesso la sentenza capitale ha ceduto alle pressioni degli islamisti che “chiedevano giustizia”.  Il marito aveva in un primo tempo confessato solo per salvare la moglie da maltrattamenti. Dalla sentenza di primo grado sono trascorsi sei anni: “questa lentezza della giustizia – dice l’avvocato – che alcuni dicono sia accentuata per le vittime cristiane, è di per sé un fatto molto negativo, che acuisce la sofferenza di due innocenti".