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PISA

Presepe islamico, è l'“originalità” del politically correcty

Prosegue senza soste la moda di alterare il presepe. Il premio "originalità" 2017 va senz'altro in provincia di Pisa, dove Gesù, la Madonna e San Giuseppe sono figuranti di religione musulmana. Nel segno del politicamente corretto. 

Attualità 28_12_2017

In effetti il Presepe si presta. Sì, si presta a ogni variante perché i personaggi sono tanti e ci si può sbizzarrire in base alla “sensibilità” (leggi: politicamente corretto) del momento. Gli anni scorsi abbiamo visto culle della Natività diventate barconi e gommoni, appunto per «richiamare l’attenzione» (eh, i distratti sono talmente tanti…) sul dramma dei migranti, povere stelle (è il caso di dirlo).

Quest’anno, a corto di fantasia, qualche parrocchia il barcone lo ha allestito lo stesso, e per non scontentare nessuno ci ha messo tutti a bordo, perfino l’asino e il bue. Così che si faceva fatica a capire se si trattava dell’Arca di Noè o del Presepio. Ma il gran premio dell’originalità 2017 va a San Miniato Basso, cittadina in provincia di Pisa e a mezza strada con Firenze. Qui hanno messo in piedi un Presepe vivente, con «quadri» che si snodano lungo tutto un percorso evangelico. Si comincia con l’Annunciazione, performata sul sagrato di una chiesa tra canti e testi recitati. Si prosegue con la Visitazione a santa Elisabetta, in altro luogo. E così via, fino al diniego di alloggio nelle varie locande di Betlemme, fino all’Annuncio ai Pastori, fino alla Natività. Duecentocinquanta figuranti, uno scialo, una cosa faraonica.

E con una coda che prosegue fino all’Epifania, quando interverranno i Magi e distribuiranno calzette e dolcetti ai bambini. Ora, fin qui niente da dire, tutto bello e coreografico. Il punto dolente è rappresentato dai Protagonisti, cioè Gesù, Giuseppe e Maria. Gli attori scelti non sono affatto di razza semitica, bensì neri africani. Tre senegalesi, e pure di religione musulmana. Un tocco di autenticità è dato dal Bambinello, che è una Bambinella, la vera figlia dei due, di nome Diarra e di cinque mesi d’età. Naturalmente, il trio islamico non ha avuto alcun problema a impersonare la Sacra Famiglia, perché il Corano onora il «profeta» ‘Issa (Gesù), precursore di Maometto, sua madre Maryam (Maria) e suo padre Yussuf (Giuseppe), la pace su di loro. Il dettaglio che per il Corano Giuseppe è vero padre carnale di Gesù non osta alla rappresentazione presepiale.

Il problema, semmai, ce l’hanno i «tradizionalisti», i «rigidi», i farisei» cattolici, che questa alzata d’ingegno non l’hanno digerita. Il vescovo locale, adito all’uopo, ha praticamente detto che lui è d’accordo con l’iniziativa, la quale a quanto risulta è tutta parrocchiale. L’idea è venuta al parroco o ai suoi collaboratori? Non si sa, né interessa, visto che il presule la appoggia in pieno. A lui –ha dichiarato - sembra «una scelta che richiama i valori dell’accoglienza e dell’integrazione cari anche a papa Francesco». E ti pareva che non tiravano in ballo Francesco. Ormai, qualunque stravaganza clericale è giustificata dal papa: se non è qualcosa che ha detto, è qualcosa che ha fatto; e se non è qualcosa che ha fatto, è qualcosa che di certo ha pensato o sta pensando.

Tre musulmani neri al posto della Sacra Famiglia? E’ nello spirito di papa Bergoglio. Il cui «spirito» ha sostituito quello del Concilio. Anzi, è pure meglio. La cittadina del pisano, tuttavia, non è nuova a eccentricità presepiali. Qualche anno fa un Presepe con statuine, allestito nel seminario vescovile, aveva fatto discutere per la presenza di due Pastori (maschi) che si tenevano teneramente per mano. I soliti «tradizionali» avevano gridato al gay-friendly, ma la necessariamente breve durata di esposizione di un Presepe aveva fatto rientrare le polemiche. Arrivederci, dunque, al 2018, anche se sarà curioso vedere che cos’altro inventeranno. Va detto che, ormai, i temi sono esauriti, e non c’è nessuna novità all’orizzonte. A meno che non diventi politicamente corretto il nudismo…