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progetto

Notre Dame: dopo l'incendio arriva l'arredo minimal

Dopo l'incendio nella cattedrale parigina arriverà il trionfo del "design liturgico". 

Borgo Pio 26_06_2023

Venerdì scorso l'arcidiocesi di Parigi ha presentato il progetto per i nuovi arredi liturgici (altare, ambone, cattedra, tabernacolo ecc.) da collocare nella cattedrale di Notre Dame, devastata dall'incendio del 2019.

Il progetto è visibile in un dettagliato pdf, aperto da una prefazione dell'arcivescovo mons. Laurent Ulrich, che naturalmente si richiama alla «nobile semplicità» della costituzione conciliare Sacrosanctum Concilium (nobile semplicità in nome della quale si è collocato nelle chiese tutto e il contrario di tutto: molta semplicità certo, qualche stravaganza, ma in generale ben poco di nobile). A Notre Dame assisteremo al trionfo di un design che stona un po' con il contesto. Una menzione particolare meritano le sedie in rovere di Ionna Vautrin: «traforate e ariose»... e prive di inginocchiatoio, in perfetta linea non con lo «spirito della liturgia cattolica» evocato da mons. Ulrich, ma con quella «liturgia malata» che ha disimparato a inginocchiarsi (cfr. Joseph Ratzinger).

Anche la precisazione che le opere siano «rispettose del luogo e della sua storia» lascia il tempo che trova: difficile a dirsi quale sia il legame tra la struttura gotica di Notre Dame e gli arredi progettati da Guillaume Bardet. Le immagini parlano da sole a cominciare da quell'altarino così minimal che definirlo "altar maggiore" suscita quasi ironia. Il 13 luglio il progetto sarà presentato alla Commissione Nazionale per il Patrimonio e l’Architettura. C'è ancora un barlume di speranza...