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CULTURA

La Madonna "appare" al cinema

Due film recenti, uno francese e uono italiano, di registi laici, hanno la Madonna e le sue apparizioni al centro della storia. E il tema viene trattato con rispetto, a dimostrazione che anche nel mondo attuale, così lontano dalla fede vissuta, l'uomo cerca un significato trascendente, si interroga davanti al Mistero.

Cultura 06_12_2018
Alba Rohrvacher (a destra) in "Troppa grazia"

Davvero singolari le scelte recenti di due registi d’impostazione decisamente laica, il primo il francese Xavier Giannoli, autore del film drammatico L’apparition (L’apparizione), il secondo l’italiano  Gianni Zanasi, regista di Troppa grazia, una commedia, ma in realtà tutt’altro che superficiale. Ambedue, infatti, mettono sullo schermo quasi in contemporanea, nell’ultimo scorcio di questo più che secolarizzato 2018, proprio Lei, la Madonna. Giannoli lo fa indirettamente, attraverso le visioni dichiarate da Anna, una ragazza orfana, novizia in un convento di un paesino del Sud della Francia; il nostro Zanasi, invece, ci propone la storia di Lucia, una donna assolutamente non credente, che viene travolta dalla presenza di una Maria in carne ed ossa, che la interpella persino con una certa energica durezza.

Nel film L’apparizione la storia di Anna viene raccontata seguendo l’inchiesta del corrispondente di guerra Jacques Mayano (impersonato da un ottimo Vincent Lindon), uomo scrupoloso ma traumatizzato dalle tragedie dei conflitti che l’hanno colpito personalmente: proprio per la sua imparzialità laica, il Vaticano  gli affida il compito di partecipare con il suo sguardo lucido e obiettivo alla commissione d’inchiesta della Chiesa cattolica che deve appurare la veridicità della apparizioni di Anna. Il giornalista constata subito il clima di fermento ed esaltazione del piccolo villaggio, invaso da pullman di pellegrini e approfittatori di ogni genere, per la gioia  del parroco legatissimo ad Anna e certo della sua sincerità.

Mayano, benchè lontano dalla fede e dalla Chiesa, intende verificare i fatti instaurando un rapporto rispettoso e schietto con la veggente, per scoprire una verità a lui sconosciuta, ma da ricercare aldilà di ogni pregiudizio. Se dovrà accertare che Anna in effetti non ha avuto alcuna visione, questo non gli impedirà tuttavia di ritrovare, guarda caso in Medioriente, la ragazza musulmana che effettivamente ha “visto” la Vergine Maria, ma semplicemente non ha avuto il coraggio o la volontà di rispondere alla chiamata della Madonna. Anna, la giovane novizia ha accettato al suo posto il carico della Presenza che si è manifestata nel paesino della Francia, con un sacrificio offerto all’amica, incapace di dare una risposta personale al soprannaturale che ha fatto irruzione nella sua vita.

Dunque lo scettico ma curioso e onesto reporter, perennemente alla ricerca della verità, alla fine riconosce che un’apparizione di Maria c’è davvero stata, che è avvenuta in modo misterioso e nel tradimento di chi la fede dovrebbe custodirla.  Senza poterla comprendere in profondità e rimanendole quindi estraneo, il reporter Mayano si affaccia alle soglie di una Presenza sconosciuta ma reale: Anna non l’ha vista personalmente, ma Maria è davvero apparsa all’amica fuggita in Medioriente. E il reporter accerta ciò che è davvero accaduto, aldilà dello scetticismo di tutta la commissione ecclesiale.

Più semplice e apparentemente meno profondo l’approccio di Zanasi nel film-commedia Troppa grazia: qui la Madonna si vede davvero e ha l’aspetto di una profuga severa e dallo sguardo affascinante ma esigente. Lucia (una splendida Alba Rohrwacher), donna fragile e lontanissima dalla fede, la incontra sui campi dove lavora come geometra e poi a casa sua e dovunque la Vergine ritenga importante accompagnarla. Maria ha una richiesta ben precisa: vuole una chiesa proprio nell’ampio terreno che Lucia sta controllando per il piccolo Comune in cui abita, su cui si intende realizzare  un grande centro commerciale che recherà vantaggi a tutti. Ma le misurazioni non coincidono con le planimetrie degli anni passati, qualcuno ha imbrogliato, forse per coprire possibili rischi idrologici. Il sindaco rassicura candidamente la nostra stralunata geometra: “Che male c’è a cercare di essere felici?”; anche se non tutti i conti tornano e la corruzione si aggira indisturbata.

Lucia dunque prosegue nel suo lavoro, ma la Madonna continua ad apparirle con le sue pressanti richieste. La giovane donna teme di essere pazza, cerca rifugio da un’amica insieme alla figlia adolescente per sfuggire a quelle che lei considera semplici ossessioni. Si rivolge dunque a uno psichiatra, che teme si tratti di eccitazione religiosa e la interroga sulla sua fede; ma lei confessa la sua assoluta indifferenza e risponde tranquilla: “Oggi chi ha più tempo di credere?”. Tuttavia la Vergine insiste, anche con le maniere forti, chiedendole di “andare dagli uomini” per dire loro di bloccare l’imponente opera urbanistica. Lucia obbedisce ma senza crederci veramente, ovviamente suscitando l’irrisione di tutto il paese. In fondo a lei basterebbe una vita semplice, tranquilla nelle sue piccole abitudini quotidiane, un piatto di patatine fritte in pizzeria per distrarsi in allegria con la figlia e il precario fidanzato. Alla fine però saranno le ultime parole di Maria a convincere Lucia: “Devi far vedere a tua figlia qualcosa di bello!”. E un’acqua pura sgorgherà abbondante nel terreno ambito dagli affaristi, in una splendida grotta a cui accorrono la madre e la ragazza. Dunque, incredibilmente, le visioni sono plausibili e la Madonna può aprire nuovi orizzonti per tutti, aldilà dei piccoli o grandi interessi di ciascuno.

Che cosa ci dicono questi due film laici, laicissimi, eppure tanto aperti al mistero seppur in modi diversi? Innanzitutto appare chiaro che l’uomo secolarizzato e supertecnologizzato non è soddisfatto della sua vita e cerca sempre altro. Ma ciò che stupisce è che persino chi è lontanissimo da una sensibilità e pratica religiosa sia fortemente attratto da una realtà misteriosa, sovrannaturale, che in questo caso coincide con la figura della Madre di Dio. Ci fa riflettere il fatto che in questi tempi così lontani dalla fede vissuta, Maria appaia davvero con inusitata insistenza (pensiamo alle apparizioni di Medjugorje che si prolungano da quasi quarant’anni, anche se la Chiesa ufficialmente non si è ancora definitivamente pronunciata). È un disegno misterioso di Dio che ci offre l’aiuto di sua Madre, quello che ha suscitato ispirazioni originali a registi che esprimono il loro desiderio di trascendente attraverso storie inaspettate e un po’ fuori moda? E il pubblico sembra apprezzare.