Come entrare nella Porta santa e vivere il Giubileo
«Avere un cuore libero e presso Dio». É il titolo della Lettera Pastorale di monsignor Francesco Cavina, vescovo di Carpi, pubblicata per l'occasione del Giubileo della Misericordia che si apre domani. Nella lettera, il vescovo parla del sacramento della Confessione, di peccato e misericordia: o si tengono insieme, oppure il Giubileo rischia di scivolare via come l'olio. Ecco l’intervista.
LA LETTERA PASTORALE di Francesco Cavina vescovo
«Caro Enzo Bianchi, Fatima non fu solo per i cattolici»
Per il priore di Bose l'apparizione del 1917 sarebbe una frode perché un Dio che parla di cristiani perseguitati e dimentica i sei milioni di ebrei annientati in Germania, non è un Dio credibile. Ma Bianchi dovrebbe ricordare che il comunismo (nel 1917 Lenin prende il potere) ha fatto almeno 100 milioni di morti...
Porras: «È la volta buona per liberarsi di Maduro»
È iniziato il conto alla rovescia per il Venezuela. Oggi si vota, più di 19 milioni di persone andranno alle urne e dal responso il regime di Nicolas Maduro potrebbe uscirne sconfitto. Nei suoi ultimi discorsi, il presidente ha lanciato messaggi intimidatori per scoraggiare il voto e condizionare la scelta degli elettori.
Intercomunione: al non cattolico resta proibita
«L’intercomunione non è permessa tra cattolici e non cattolici. É necessario confessare la fede cattolica. Un non cattolico non può ricevere la comunione. Questo è molto, molto chiaro. Non è questione di seguire la propria coscienza». Sono parole del cardinale Robert Sarah, prefetto del dicastero vaticano del Culto divino, al portale web Aleteia, interpellato rispetto ad una spinosa questione sollevata dopo la visita di papa Francesco alla chiesa luterana di Roma.
Quando i re omosessuali bruciavano i cristiani
Poiché il Papa in Uganda non ha rimbrottato il presidente Yoweri Museveni per le sue leggi “omofobe”, l’inglese Guardian se ne è lamentato. Ma il Papa ha fatto anche di “peggio”: ha prestato omaggio con gran pompa al santuario dei ventidue Martiri dell’Uganda, il primo gruppo di sub-sahariani canonizzato dalla Chiesa.
Uccisi dai maoisti di Sendero: oggi sono beati
Due giovani francescani polacchi e un sacerdote bergamasco di mezza età. Uccisi nel 1991 a pochi giorni di distanza gli uni dagli altri; colpiti da un'ideologia che non accettava concorrenti tra i poveri delle Ande. È il profilo di don Sandro Dordi e dei padri Miguel Tomaszek e Zbigniew Strzalkowski, i missionari uccisi dalla guerriglia maoista di Sendero Luminoso che oggi a Chimbote in Perù salgono all'onore degli altari.
A scomparire sarà la verità della nostra umanità
Anche quest’anno, con l’avvicinarsi delle feste natalizie, è tornata la polemica sui presepi nei luoghi pubblici, soprattutto nelle scuole. Il presepe ha diritto ad essere mantenuto non solo perché lì ci sono le nostre origini e tradizioni, ma perché dice la verità su chi siamo.
- La cultura della resa: il caso Avvenire, di G. Rusconi
Missionari della misericordia: il poker d'assi del Pime
Noi siamo peccatori e il perdono viene solo da Dio. Per prepararci al Giubileo della Misericordia proclamato «affinché la Chiesa possa rendere più evidente la sua missione di testimone della misericordia di Dio», padre Piero Gheddo propone le testimonianze di Clemente Vismara, Marcello Candia e altri “giganti” del Pime.
I poveri, i martiri e i testimoni: ecco l'Africa del Papa
Nell'udienza generale di oggi in San Pietro il Papa ha ripercorso le tappe del suo ultimo viaggio in Africa, concentrandosi sulla missionarietà: via per testimoniare Cristo con la propria vita. «Missionarietà non è fare proselitismo» ha affermato. «La fede si predica prima con la testimonianza poi con la Parola».
La Chiesa tedesca bacchetta l'Africa. Da che pulpito...
Era ancora in corso il viaggio in Africa di Papa Francesco e dal sito web dei vescovi tedeschi arrivava una curiosa reprimenda alla Chiesa africana. E dire che il Papa ha recentemente riservato ai vescovi tedeschi una bella strigliata. Insomma, una predica fuori luogo e da un pulpito alquanto discutibile...
Il Papa era qui, dove poche ore prima si sparava
Lo ammetto: ero tra i pessimisti, cioè tra quelli che pensavano che il Papa non ce l’avrebbe fatta e che, all’ultimo, avrebbe rinunciato a venire fin qui. A Bangui, infatti, ora lo possiamo e lo dobbiamo dire, si è sparato fino al giorno prima. E invece il Papa ha voluto ostinatamente venire qui; e tutto è andato bene, al di là di ogni più ottimistica previsione. Per due giorni la gente di tutto il paese ha riempito le strade della capitale, ha cantato, ha danzato e gridato di gioia.
Clima, Vatileaks, Africa e islam: il Papa fa il punto
Papa Francesco di ritorno dall'Africa risponde in aereo alle domande dei giornalisti. Su Vatileaks ammette: "Sono stati fatti degli errori nelle scelte delle persone, ma la ricerca della corruzione ha effetto". Poi il vertice sui cambiamenti climatici di Parigi: “Accordo ora o mai più. Siamo sull'orlo del suicidio ecologico.”
«NO ALLA VIOLENZA IN NOME DI DIO» Massimo Introvigne