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Comunismo

Cresce in Laos la persecuzione dei cristiani

In un villaggio le autorità seguite dai capi villaggio hanno interrotto le funzioni domenicali di un gruppo di famiglie e hanno distrutto la casa in cui si stavano svolgendo

 

Nel Laos, paese a regime comunista, i cristiani sono duramente perseguitati benché la legge garantisca la libertà di religione. L’associazione Open Doors lo colloca al 21° posto della classifica 2024 dei paesi in cui è più difficile essere cristiani. Nell’ultimo anno – si legge nella pagina Open Doors dedicata al Laos – la violenza è ulteriormente aumentata, un aumento “scioccante anche per una nazione abituata alle minacce fisiche”. Dei cristiani sono stati cacciati dai loro villaggi, le loro case sono state distrutte. In alcune regioni del paese in particolare le autorità controllano le attività religiose. Infieriscono soprattutto sulle chiese domestiche nelle quali molti cristiani si riuniscono per pregare e seguire le funzioni, ma che il governo considera illegali. Il 4 febbraio, era domenica, in un villaggio del distretto di Xonboury i capi villaggio accompagnati da alcuni residenti hanno fatto irruzione in una casa in cui diverse famiglie cristiane stavano celebrando le funzioni domenicali. “Le autorità del villaggio – ha raccontato a Radio Free Asia dietro garanzia di anonimato una delle persone presenti al momento dell’intrusione – sono venute qui e hanno demolito la nostra casa intorno alle 10.30 di domenica mattina. Le autorità, tra cui il capo villaggio, le guardie di sicurezza e i membri anziani del villaggio, ci hanno attaccato all'improvviso e hanno distrutto il nostro luogo di culto, bruciato le Bibbie e dei documenti”. Nonostante la denuncia, finora le autorità non sono intervenute. L’episodio di violenza – commenta l’agenzia di stampa AsiaNews – “è solo l’ultima di una serie di aggressioni e di azioni legali nello Stato comunista a partito unico con una popolazione prevalentemente buddista. Il Laos riconosce solo quattro religioni: oltre al Cristianesimo, seguito dal 2% circa della popolazione (i cattolici sono lo 0,7%), il Buddismo, in cui crede il 67% della popolazione, l’Islam e la fede Baha’i. Le più perseguitate sono le comunità protestanti.