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LA LETTERA

Basta con il meteo-terrorismo quotidiano

Le previsioni allarmanti e le misurazioni ossessive delle temperature stanno diventando routine, impoverendo perfino il comune dialogo. Una lettrice ci scrive.

Buongiorno, concordo in pieno con l'editoriale del direttore del 18 luglio scorso.

Indipendentemente dalle idee che ognuno ha sul cambiamento climatico come fenomeno globale, è insopportabile questo meteo-terrorismo quotidiano a colpi di previsioni allarmanti, misurazioni ossessive di temperature in crescita, proclamazione quasi compiaciuta di record negativi, eccetera.

Al di là degli slogan dei media, trovo sconfortante soprattutto la povertà dei nostri dialoghi quotidiani: con chi incontriamo per caso in ascensore o con chi ci chiama per un saluto amichevole non sappiamo ormai parlare d'altro che del caldo. Siamo ridicoli, banali. Il rituale si ripete ogni anno, e non ci avvediamo che è sempre lo stesso.

Lo trovo inopportuno soprattutto nei confronti degli anziani che rimangono in città, e non sono certo aiutati da questa enfasi continua.
Parliamo meno del caldo, e pensiamo piuttosto a misure concrete per aiutare i più fragili ad affrontare l'estate.

Cordiali saluti,

Maria Zanichelli