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Approvato il ddl sicurezza, la sinistra sceglie la bagarre

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Nuove norme, reazioni contrastanti. Soddisfazione del governo, occasione persa per le opposizioni che manifestano furore ideologico anche laddove sono in gioco il rispetto delle regole e la tutela dei cittadini.

Editoriali 05_06_2025
foto Mauro Scrobogna / LaPresse

Era stato presentato a febbraio dell’anno scorso, ma a causa dell’ostruzionismo delle forze di sinistra è diventato legge solo ieri, quando il Senato lo ha approvato definitivamente, dopo che era passato alla Camera il 29 maggio. È il disegno di legge sulla sicurezza, noto come ddl sicurezza, che a Palazzo Madama ha raccolto 109 voti favorevoli, 69 contrari e un'astensione. Si tratta di un testo assai divisivo perché il centrodestra lo festeggia come un traguardo importante per garantire maggiori tutele ai cittadini, mentre la sinistra lo bolla come un provvedimento liberticida.

La premier Giorgia Meloni ha commentato l'approvazione sui social, sottolineando che il governo ha compiuto un passo decisivo per rafforzare la tutela dei cittadini, delle fasce più vulnerabili e delle forze dell'ordine. Ha aggiunto che l'intervento mira a contrastare con determinazione le occupazioni abusive, accelerando gli sgomberi e proteggendo famiglie, anziani e proprietari onesti, troppo spesso lasciati soli di fronte a ingiustizie intollerabili.

Anche il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha espresso soddisfazione per l'approvazione del ddl, definendolo un provvedimento strategico che introduce nuovi ed efficaci strumenti per rafforzare il contrasto alla criminalità e al terrorismo, garantendo una maggiore protezione dei cittadini.

Tuttavia, l'approvazione del ddl sicurezza non è stata priva di polemiche. L'aula del Senato è stata teatro di momenti di tensione, culminati in una bagarre durante l'intervento del senatore di Fratelli d'Italia e presidente della Commissione Affari Costituzionali, Alberto Balboni, che ha accusato i senatori di centrosinistra di voler stare dalla parte della criminalità. Le sue parole hanno scatenato la reazione dei senatori del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle, che sono scesi dai loro banchi urlando e si sono diretti verso quelli della maggioranza.

Fuori dall'aula, le opposizioni hanno organizzato flashmob e manifestazioni per protestare contro il ddl sicurezza. Forum Droghe ha espresso solidarietà all'azione di resistenza passiva dei senatori dell'opposizione, sottolineando che le nuove norme rischiano di criminalizzare il dissenso e di limitare le libertà fondamentali.

Il ddl sicurezza introduce una serie di nuove norme e modifiche al codice penale. Tra le principali disposizioni, si segnala l'introduzione del reato di "rivolta" all'interno degli istituti penitenziari, che punisce con pene da uno a cinque anni chi partecipa a una rivolta mediante atti di violenza, minaccia o resistenza, anche passiva, all'esecuzione degli ordini impartiti. La stessa fattispecie si applica nei centri di trattenimento e accoglienza per migranti.

Vengono inasprite le pene per chi provoca danni durante le manifestazioni con violenze o minacce, con carcere da un anno e sei mesi a cinque anni e multa fino a 15.000 euro. Si estende il Daspo urbano, consentendo al Questore di vietare l'accesso a zone come le stazioni a chi è stato denunciato o condannato anche solo con sentenza di primo grado nei cinque anni precedenti.

Il ddl prevede anche maggiori tutele per gli agenti di pubblica sicurezza, consentendo loro di portare senza licenza alcuni tipi di armi anche quando non sono in servizio e di indossare dispositivi di videosorveglianza indossabili. Inoltre, vengono anticipate le spese legali fino a 10.000 euro per ogni fase di giudizio per gli atti compiuti in servizio.

Altre disposizioni riguardano il divieto di vendita di SIM card a stranieri senza permesso di soggiorno, l'introduzione del reato di occupazione arbitraria di immobili con pene da due a sette anni di carcere e la modifica delle norme riguardanti le detenute madri, rendendo facoltativo il rinvio dell'esecuzione della pena per le condannate incinte o madri di figli di età inferiore a un anno.

Come detto, il ddl sicurezza ha suscitato reazioni contrastanti. Mentre il governo e la maggioranza lo considerano un passo necessario per garantire la sicurezza dei cittadini, le opposizioni lo criticano come un provvedimento autoritario che limita le libertà fondamentali e criminalizza il dissenso. La discussione sul ddl sicurezza proseguirà nei prossimi giorni, con le opposizioni che annunciano nuove iniziative di protesta e lanciano appelli per la sua abrogazione.

Peccato che neppure su questi temi, che attengono al rispetto delle regole e alla tutela dei diritti dei cittadini, in primis il diritto alla sicurezza, maggioranza e opposizioni riescano a individuare obiettivi condivisi e a mostrare maturità democratica. La sinistra avrebbe potuto contribuire a migliorare il testo, invece ha scelto le barricate, a riprova del fatto che in quell’area politica prevale sempre e solo il furore ideologico. Un’occasione persa di condivisione di interventi che in realtà giovano all’intero Paese. L’amaro corollario è che tutto questo impedisce alla comunità nazionale di crescere coesa e di coltivare senso civico e fiducia nelle istituzioni.