
L’agenzia di stampa Fides ha ricevuto dalla Commissione per la libertà religiosa dell'Evangelical Fellowship of India (EFI) un documento che denuncia l’aggravarsi della situazione dei cristiani in India in generale e in particolare nello stato dell’Uttar Predesh, governato dal partito nazionalista indù Bharatiya Janata Party (BJP), dove nei primi dieci mesi dell’anno le violenze documentate sono state 195, 44 delle quali a settembre e ottobre, mesi in cui nel resto del paese gli episodi di violenza sono stati complessivamente 71. John Dayal, leader laico cattolico e attivista per i diritti, ha dichiarato a commento del rapporto di EFI: "l'Uttar Pradesh è ora considerato dal partito al governo, il BJP, e da gruppi estremisti indù, come Rashtriya Swayamsewak Sang (RSS), il luogo dove l'esperimento di creare una nazione indù sta avendo successo. Il BJP ha governato stati come il Madhya Pradesh e il Chhattisgarh per 15 anni, ma questo piano non è riuscito. In Uttar Pradesh hanno conquistato un controllo totale, hanno eletto un religioso fondamentalista (Yogi Adityanath) come Primo ministro e hanno ridotto al silenzio altri leader religiosi moderati e altre minoranze. La violenza contro i cristiani fa parte di questo programma. Temo che vedremo aggressioni e un clima di intimidazione più diffuso nei mesi vicini alle elezioni generali del maggio 2019". Il rapporto di EFI parla di una “campagna sistematica” contro i cristiani. Nel periodo considerato, si legge nel rapporto di EFI che attribuisce le violenze a una "campagna sistematica" contro i cristiani, “la polizia e i gruppi militanti hanno interrotto i servizi di culto e molestato i fedeli. La polizia blocca le strade e scoraggia le persone dal frequentare le liturgie cristiane. Gruppi estremisti indù hanno fatto irruzione nelle chiese, ma la polizia ha archiviato le denunce accusando i Pastori di atti di proselitismo con la forza o la frode”.