Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Giorgio a cura di Ermes Dovico
Svipop
a cura di Riccardo Cascioli
Calamità africane

Un simposio contro la stregoneria in Africa

Per parlare della credenza nella stregoneria che continua ad attanagliare gli africani l’Imca ha organizzato un confronto tra esperti nel proprio campus ad Abidjan, capitale della Costa d’Avorio

Svipop 25_04_2021

Sono trascorsi molti anni da quando papa Benedetto XVI ha richiamato l’attenzione sulla stregoneria definendola una delle peggiori calamità del continente africano, insieme alla corruzione e al tribalismo, e sollecitando impegno e interventi per sradicarla con l’aiuto dei governi e della società civile. Lo ha fatto nel 2009 e 2011: durante i suoi due viaggi in Africa (Angola, Camerun e Benin) , in occasione della visita ad limina dei vescovi angolani e del Sinodo per l’Africa. A distanza di dieci anni questa calamità continua a funestare il continente, mortale e devastante. Consapevole di ciò, l’Istituto missionario cattolico di Abidjan (Icma) il 16 e 17 aprile ha organizzato presso il proprio campus  ad Abidjan, la capitale del paese, un simposio sul tema “La stregoneria in Africa, quali strade per la liberazione?”, al quale hanno partecipato teologi, psicologi, sociologi e altri esperti. Se ne è parlato considerando il problema sotto tre diversi aspetti: la dimensione sociale, quella teologica e quella pastorale. Ne è emersa la necessità di lottare contro la paura della stregoneria per estirpare pratiche che creano psicosi, divisioni e, ogni anno, il sacrificio di decine di migliaia di persone, molto spesso bambini accusati di essere stregoni, con un particolare accanimento nei confronti degli albini, mutilati e uccisi perché si crede che con i loro organi si possano confezionare gli amuleti più potenti. I rimedi raccomandati dalla Chiesa per affrontare la stregoneria sono il digiuno e la preghiera, ha ricordato monsignor Jean Salomon Lezoutié, vescovo di Yopougon. Al contempo, come ha spiegato lo psicologo e psicopatologo Wilfred Kpoda, “occorre organizzare sessioni di sensibilizzazione, informazione e formazione con le popolazioni sui meccanismi e le strategie della stregoneria, in modo che non abbiano più paura dello stregone, ma abbiano le armi necessarie per combattere questa pratica”.