Basta magistrati spericolati, arrivano le pagelle
Approvata dal Csm la valutazione delle toghe sulla base della riforma Cartabia. Criteri oggettivi e meritocratici ed eventuale segnalazione di «gravi anomalie». Con l'auspicio che il sistema restituisca ai cittadini maggiore fiducia nella giustizia.
Eletto Pinelli, il Csm ora è a trazione centrodestra
Eletto Fabio Pinelli, vicino alla Lega, alla vicepresidenza del Consiglio superiore della magistratura. Si tratta della prima volta di un laico di centrodestra ai vertici dell’organo. Gli ambienti di sinistra, a lungo dominanti nel Csm, attaccano. Ma Pinelli è un tecnico con relazioni politiche trasversali, che può contribuire a placare le tensioni sulla giustizia.
Referendum giustizia, tutti i quesiti spiegati bene
Il 12 giugno si voterà per i cinque referendum abrogativi sulla giustizia. Sarà necessario raggiungere il quorum. Visto che anche il servizio pubblico latita, ecco una descrizione dettagliata di ogni quesito. Si voterà su elezioni del Csm, professionalità dei magistrati, separazione delle funzioni, decreto Severino, custodia cautelare.
Referendum: cinque quesiti per una riforma incompleta
Francesco Cavallo, avvocato del Centro Studi Livatino, ci spiega cosa si può ottenere (e non ottenere) con i cinque referendum sulla Giustizia. Lo stesso strumento del referendum abrogativo è inadeguato a costruire un nuovo sistema. E anche nella migliore delle ipotesi ne uscirebbe una riforma monca.
Sì alla riforma Cartabia, è il de profundis per i 5 Stelle
Approvata dal Consiglio dei ministri la riforma del processo penale, che archivia quella del grillino Bonafede. Il nuovo impianto, che non piace al Csm, non reintroduce la prescrizione ma parla di improcedibilità. Prosegue intanto il clima di sfiducia alimentato da politici e media. E un editoriale di Sorgi evoca lo spettro di un regime militare…
Riforma della magistratura. Stavolta lo chiede l'Europa
Al settore della giustizia il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) destina 3,2 miliardi. Il sistema giudiziario è il punto debole dell'Italia. La lentezza del processo civile e delle procedure di riscossione del credito rendono poco competitivo il nostro Paese. Per non parlare delle incertezze nel penale. Stavolta è l'Ue che chiede la riforma, a partire da quelle del processo civile e penale.