Lo stratagemma della Corte UE per imporre le “nozze” gay
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che ogni Stato dell’UE deve riconoscere il “matrimonio” gay contratto in un altro Stato membro. I giudici fanno leva sulla libertà di circolazione, in realtà un pretesto per intaccare la sovranità nazionale e giungere infine all’imposizione di leggi pro “nozze” arcobaleno.
Diritto all’oblio e memoria storica, il bilanciamento necessario
A dieci anni dalla sentenza González, va ricordato che il diritto all’oblio non è assoluto. Il criterio per i motori di ricerca è diverso da quello valido per i giornali: questi ultimi sono tenuti ad aggiornare certe informazioni, non a cancellarle.
Velo islamico, la Corte UE lo vieta per il motivo sbagliato: la laicità
Dopo il ricorso di una musulmana, la Corte di Giustizia dell’UE ha assecondato la «rigorosa neutralità» di un Comune belga, che vieta segni religiosi vistosi. Per la Corte il motivo risiede nella laicità, declinata come indifferentismo o ateismo. Un motivo errato.
Dietro la multa alla Polonia c’è l’Ue sovietica
Perché la Corte dell’Ue ha multato per un milione di euro la Polonia già impegnata a modificare le norme sulla giustizia? L’establishment comunitario non sopporta i valori cristiani del Paese, il cui Parlamento ha da poco messo in agenda una proposta di iniziativa popolare contro i dogmi Lgbt. E pure Solidarność, dopo un’altra multa, accusa l’Ue di fare “quello che fece Mosca in passato”.
Adozioni gay, così l’Ue cerca di imporle agli Stati
La Commissione europea studia un regolamento per imporre le adozioni gay in tutti i Paesi membri. Avviata una fase di consultazione, in cui i cittadini possono inviare i loro commenti. E la Corte di Giustizia dell’Ue, in un caso che riguarda la Bulgaria e una bambina nata in Spagna, emana un parere accolto con favore da una coppia lesbica.





