Paola Concia è ovunque, anche ad Atreju. Un segno di relativismo
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Fratelli d'Italia invita Paola Concia alla sua festa di Atreju, dopo che la paladina dei diritti Lgbti era stata silurata dal governo. Il partito della Meloni si trasforma, adattandosi al potere.
La politica italiana somiglia sempre di più a una commedia degli inganni e delle finzioni. Era subito sembrato surreale che Paola Concia fosse arruolata da un governo di centrodestra per occuparsi di affettività nelle scuole. Il dietrofront del Ministro dell’istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, a seguito delle polemiche scatenate dalla imbarazzante nomina della paladina dei diritti Lgbt, non è bastato a fugare i sospetti di una certa sudditanza culturale da parte del centrodestra e in particolare di Fratelli d’Italia.
Ignazio La Russa, seconda carica dello Stato, ha subito chiamato la Concia per portarle solidarietà dopo il “siluramento” da parte di Valditara, ma anche Alessandra Mussolini l’ha difesa apertamente. Risultato: nel popolo di centrodestra domina il disorientamento e serpeggiano anche un po' di rabbia e di disgusto. Dopo tutte le difese a oltranza della famiglia naturale e la chiusura all’ideologia gender e a visioni di amore, famiglia e società profondamente diverse, il potere meloniano si converte al sincretismo culturale.
E non si tratta di un caso, se è vero che ora la Concia è stata invitata anche alla kermesse di Fratelli d’italia, in calendario da giovedì 14 a domenica 17 dicembre a Castel Sant’Angelo a Roma. Il famoso raduno di Atreju quest’anno è dedicato a un partito che si è consolidato al potere e comincia ad esserne morbosamente dipendente, al punto da arrivare a rinnegare gran parte del suo credo e delle sue solenni e urlate promesse elettorali.
L’invito della Concia ad Atreju è davvero un pugno nello stomaco dei militanti storici e di quanti hanno sperato che l’avvento del governo Meloni potesse coincidere con la valorizzazione dell’identità politica e culturale del centrodestra. Come mai alla Concia viene tolto l’incarico di consulente del Ministro Valditara (a quanto pare era già consulente dei predecessori di Valditara) ma poi l’ex parlamentare del Pd viene invitata solennemente alla festa dei giovani di Fratelli d’Italia ad Atreju? Cosa c’è sotto? Quali sono i legami tra la Concia e il mondo della Meloni? La Concia chi rappresenta? Perché è così ricercata nel Governo? A che titolo è stata invitata? Vive in Germania, fa tutt'altro, che necessità c’era di coinvolgerla in una kermesse di un partito lontano anni luce (almeno a parole) dalla sua visione del mondo e della società? Alcuni commentatori politici insinuano il sospetto che l’invito alla Concia sia l’ennesimo sgarbo di Meloni a Salvini (Valditara, ministro leghista, la silura; Fratelli d’Italia la riabilita), ma l’ipotesi è un po' surreale. Rimane il fatto che confrontarsi può essere anche costruttivo, ma un conto è confrontarsi altra cosa è snaturarsi e perdere in questo modo la fiducia e la stima dei propri sostenitori.
La tre giorni del partito della Fiamma, più che promuovere la coerenza, sembra rincorrere il sensazionalismo, anche quello mediatico. Infuria, infatti, anche la polemica su uno spot andato in onda ieri sul Tg1 e che celebra l’evento di Atreju, con le opposizioni che gridano alla propaganda e al pensiero unico sulla Tv pubblica e in particolare sulla rete ammiraglia. Infatti qualche anno fa proprio da quel palco la Meloni aveva invocato l’uscita dall’euro, mentre oggi si mostra supina e acquiescente ai voleri delle consorterie Ue, tanto che in molti ironizzano sul fatto che il governo Meloni somigli sempre più a quello Draghi.
Ma intanto ad Atreju vanno in scena contraddizioni e si segnalano accostamenti arditi, ad esempio quello tra la Concia, che ha sempre odiato la destra, e il presidente di Vox, Santiago Abascal, che ha evocato piazzale Loreto per il premier spagnolo Pedro Sanchez. Ciliegina sulla torta: il tecnico della nazionale di calcio, Luciano Spalletti dovrebbe essere il collante nazionalpopolare per rilanciare l’unità d’Italia. Davvero tutto un po' patetico e grossolanamente inadatto a una forza di governo che si era candidata a cambiare l’Italia.
Novità dell’ultim’ora: ad Atreju dovrebbe fare capolino anche Elon Musk, vero “mister X” della kermesse dei giovani di Fratelli d’Italia. Ma non sarebbe stato più costruttivo e coerente con i messaggi lanciati in campagna elettorale utilizzare questa manifestazione per rilanciare i temi del programma di governo e per dimostrare fedeltà a quel programma anziché dedicare spazio a idee e opzioni culturali completamente opposte come quella della Concia?
Se a questo aggiungiamo che la Meloni si sta lentamente rimangiando tutti i solenni proclami fatti per anni, dalla demonizzazione di sussidi e superbonus (vedi parziale proroga del regime tutelato in campo energetico e parziale proroga del superbonus) al categorico rifiuto del Mes (che ora potrebbe essere costretta a sottoscrivere), ce n’è abbastanza per prendere atto che i ruoli trasformano i personaggi pubblici e che è impossibile aprire cicli duraturi perché nessuno dimostra di avere coraggio, visione e determinazione per sopravvivere alla provvisorietà del tempo politico che stiamo vivendo.