Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
SCHEGGE DI VANGELO

Obbedienza non solo formale

Chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio (Mt 5, 22)

Schegge di vangelo 06_03_2020

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinèdrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!». (Mt 5, 20-26)

Gesù richiama la coscienza di chi ascolta, e quindi anche la nostra, verso un’osservanza pura e disinteressata del Suo insegnamento, ricordando a tutti che i comandamenti devono aiutarci ad amare Dio e il nostro prossimo come noi stessi e non sono solo un'obbedienza formale. Non rendiamo vano questo richiamo su di noi.