
44 fedeli della Chiesa della Prima pioggia dell’Alleanza, una comunità protestante non ufficiale, sono stati arrestati dalla polizia la sera del 24 febbraio e rilasciati solo il giorno successivo. L’unica loro colpa: essersi incontrati in alcune case per pregare. È successo a Chengdu, nello stato cinese del Sichuan. Insieme ai genitori hanno trascorso la notte in carcere anche i figli, 11 bambini tra cui un neonato di due mesi. Altri due fedeli, fratello e sorella, sono stati arrestati la mattina del 2 marzo mentre facevano visita a dei membri della comunità. Hanno raccontato di essere stati interrogati e picchiati per tutto il giorno e riportati a casa solo a sera inoltrata. Adesso temono anche di essere sfrattati dal padrone di casa perché i nuovi regolamenti in vigore in Cina dal febbraio del 2018 prevedono l’esproprio dei locali dati in affitto o comunque messi a disposizione di gruppi religiosi non ufficiali. Il pastore della comunità, Wang Yi, era stato arrestato a dicembre. Pochi giorno dopo il pastore aveva pubblicato una lettera in cui affermava il carattere non violento della fede della sua comunità e denunciava la mancanza di libertà religiosa in Cina. La Chiesa della Prima pioggia conta circa 500 membri e 300 simpatizzanti. L’agenzia di stampa AsiaNews ricorda che lo scorso giugno la sua sede è stata chiusa perché i fedeli avevano ricordato con un servizio funebre le vittime del massacro di Tiananmen. Altri sono stati arrestati nell’ottobre del 2018 perché stavano evangelizzando per strada.