Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Sant’Egidio abate a cura di Ermes Dovico
parla bellavite

Nitag, ora parlo io: «In gioco i soliti interessi, non quelli dei cittadini»

Ascolta la versione audio dell'articolo

La nostra espulsione dal NITAG voluta da chi vuole conservare lo status quo e i giochi di potere del sistema medico e farmaceutico, senza considerare le strategie deleterie della pandemia. Si teme una discussione sui vaccini, che non fa onore alla medicina italiana e non fa l’interesse della salute dei cittadini.
- il libro: non ci ha salvati il vaccino

Attualità 01_09_2025

La vicenda della nomina e revoca del NITAG (National immunization technical advisory group - Gruppo consultivo nazionale sulle vaccinazioni) ha segnato l’estate e mi pare utile offrire ai lettori della Bussola alcune considerazioni, per trarre da quanto è successo qualche insegnamento e indicazione. Sono emersi importanti problemi di natura generale, che interessano la medicina come arte e scienza della salute, il rapporto tra scienza e potere politico, il ruolo dei mass-media, l’organizzazione dei corpi sociali e i conflitti di interesse. Il fatto che un Ministro della Salute di una Nazione come l’Italia prima nomini una commissione consultiva (6 agosto) e dopo 10 giorni la revochi a seguito forti “pressioni”, nonostante la contrarietà del Premier, la dice lunga sulla drammatica importanza della posta in gioco. Ma andiamo con ordine.

Il NITAG è un organismo consultivo del Ministero della Salute sulle strategie vaccinali, istituito nella maggior parte dei Paesi a seguito di raccomandazioni dell’OMS, nell’ambito del “Piano d’azione globale sulle vaccinazioni 2011-2020”. Tale organismo dovrebbe indicare le prove scientifiche che sostengono le decisioni di politica vaccinale, valutando l’attendibilità e l’indipendenza delle fonti utilizzate e verificandone l’assenza di conflitti di interesse. Da tali indicazioni dovrebbero derivare specifiche raccomandazioni sul monitoraggio delle malattie infettive prevenibili con la vaccinazione, sullo studio dei comportamenti di rifiuto o diffidenza verso le vaccinazioni, sui programmi di vaccinazione in atto e sul calendario nazionale di offerta vaccinale. Un aspetto, menzionato per ultimo nei compiti indicati dal Ministero ma molto importante, è l’informazione e la comunicazione verso il pubblico e il mondo professionale in tema di vaccinazioni.

LA TEMPESTA PERFETTA
Nonostante gli ambiziosi compiti sopra menzionati, nelle passate edizioni non risulta che il NITAG abbia svolto attività particolarmente importanti o interessanti, tanto che nel sito web del Ministero non è citato alcun documento prodotto. L’ultima nomina del NITAG italiano risale al 2021 da parte del governo Draghi e quest’anno il governo Meloni ha voluto dare un segnale di discontinuità cambiandone notevolmente la composizione. Tra l’altro, il cambio di composizione ha previsto l’inserimento, tra i 22 membri, del sottoscritto e di Eugenio Serravalle, due medici sicuramente esperti in vaccinologia, che durante tutto il corso della pandemia covid hanno fatto parte o collaborato con il gruppo di studio “Info-Vax EB” e la Commissione Medico-Scientifica indipendente. Queste iniziative di ricerca e cultura hanno contribuito ad analizzare i dati epidemiologici, discutere delle cure e dei mezzi di prevenzione in modo indipendente e privo di conflitti di interesse, proporre soluzioni. Senza nulla togliere agli altri 20 esperti nominati, si può pensare che queste due nomine siano state un riconoscimento della politica al lavoro fatto pazientemente e faticosamente da tantissimi medici che si sono prodigati al servizio della società in momenti difficili mettendo a disposizione le proprie competenze.

Inaspettatamente, le nostre nomine hanno scatenato la reazione di buona parte del mondo medico ufficiale, delle solite “virostar”, della maggior parte dei quotidiani e dei partiti (tranne FDI e Lega). Nell’estate ferragostana, dalle Alpi alla Sicilia si è alzato un coro di proteste, chiedenti la rimozione dei due medici accusati di essere “no-vax” e di “non scientificità”, per citare solo le accuse più benevole. L’eco si è diffusa persino sulle riviste mediche ufficiali come British Medical Journal e Lancet, che hanno “pappagallescamente” ripetuto le stesse accuse, senza neppure accennare a quali sarebbero state le nostre posizioni scientifiche in materia. D’altra parte, la società civile si è mobilitata in nostra difesa e oltre 150 associazioni di cittadini hanno sottoscritto un appello affinché fosse preservata la loro presenza in commissione. "La scienza non è un dogma, ma un metodo che si basa sulla verifica di teorie anche contrapposte, senza occultare le pubblicazioni scientifiche che provano il contrario," scrive la nota, evidenziando che “i curricula e l’esperienza di Serravalle e Bellavite dimostrano la loro preparazione e i loro contributi reali alla ricerca”.

ORDINE SENZA ONORE
Accodandosi alle proteste, la Federazione Nazionale degli Ordine dei Medici (FNOMCeO), ha diramato un comunicato lamentandosi di essere stata esclusa e affermando che le figure nominate “destano francamente forti perplessità per la professata incoerenza con le evidenze scientifiche in materia vaccinale”. Sparare giudizi di tale genericità, probabilmente assunti dai giornali o da voci di corridoio, non fa certo onore ad un’organizzazione che dovrebbe rappresentare i medici italiani. Ci si sarebbe aspettato che fosse menzionata almeno una di tali presunte incoerenze che avremmo “professato”, quando invece l’incoerenza è stata manifestata dalle autorità sanitarie e dalla stessa FNOMCeO. Ad esempio, il governo, con l’esplicito appoggio degli Ordini dei Medici, costrinse gli operatori sanitari a vaccinarsi con la motivazione di “tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell'erogazione delle prestazioni di cura” (Decreto-Legge 1° aprile 2021, n. 44), motivazione del tutto incoerente con le acclarate conoscenze scientifiche, secondo le quali anche i vaccinati trasmettono il virus. Il presidente Anelli poi appoggiò l’assurda decisione di non riammettere i medici sospesi dal lavoro anche se nel frattempo avevano contratto la malattia e si erano immunizzati per via naturale. Quale sarebbe la “coerenza scientifica” di tali decisioni e provvedimenti, su cui piuttosto farebbe bene ad indagare la Magistratura?

La presa di posizione degli Ordini dei Medici è significativa perché conferma che la posta in gioco nella nuova composizione del 2025 era ben maggiore delle precedenti, nelle quali tale organizzazione professionale dei medici non era affatto rappresentata e per la quale esclusione la FNOMCeO non si era mai lamentata. Altrettanto significative e rivelatrici sono state le dimissioni della dottoressa Francesca Russo, dirigente della Prevenzione nella Regione Veneto, “a seguito della valutazione della composizione del gruppo nel quale sono presenti componenti, che in passato hanno più volte espresso pubblicamente posizione non coerenti con le evidenze scientifiche in materia di vaccinazioni arrivando in alcuni casi a sostenere e diffondere messaggi contrari alle strategie vaccinali nazionali.”  Qui abbiamo una professionista che assegna patenti di “incoerenza” a due colleghi che hanno espresso critiche, motivate scientificamente, ad esempio sulla composizione dei vaccini, o sulla farmacovigilanza italiana, o sulla somministrazione alle gestanti e ai bambini. Il “reato” sarebbe stato, a suo dire, aver diffuso messaggi “contrari alle strategie vaccinali nazionali”, senza nemmeno considerare la possibilità che quelle strategie potrebbero avere dei difetti o dei problemi, che oltretutto il NITAG avrebbe potuto e dovuto esaminare. In realtà, la posizione della Russo sottende l’abituale convinzione, anzi la pretesa, che in commissioni come il NITAG dovrebbero entrare solo membri a priori consenzienti con le direttive superiori. Comportamenti consenzienti, omissivi o reticenti che ora stanno affiorando dai verbali delle riunioni del CTS di Roberto Speranza.

QUAL E' LA PSEUDOSCIENZA?
Altrettanto indicativa di un “totalitarismo del pensiero unico” è stata la presa di posizione del cosiddetto “Patto trasversale per la scienza” (Pts), rilanciata a grancassa dai media. Tale organizzazione privata si vanta di difendere il metodo scientifico con l’obiettivo che le decisioni politiche si basino sulle evidenze scientifiche. In realtà la presa di posizione ha rivelato scopi fortemente ideologici e politici, per lo più orientati a sinistra, come si può evincere dai nomi dei politici aderenti. Il comunicato del Pts scrive falsità come “i due medici non vantano una solida produzione scientifica in ambito vaccinale, né riconoscimento accademico in materia di immunizzazione”, falsità facilmente dimostrabili in base ai curricula professionali e accademici. Ma la frase più rivelatrice della posizione ideologica e vaccinista del Pts è laddove ci accusa di aver “promosso contenuti pseudoscientifici, mettendo in dubbio la sicurezza e l’efficacia dei vaccini, e sostenendo teorie prive di fondamento”. Di nuovo, nessuna menzione di quali sarebbero tali “teorie prive di fondamento”, che invece sarebbe interessante vedere contestate nel merito, da chi difende il metodo scientifico. Ma forse lo stesso fatto di “mettere in dubbio” la sicurezza e l’efficacia di alcuni vaccini fa parte della pseudoscienza o delle teorie prive di fondamento? In realtà, agli antipodi della scienza si trova chi non tollera discussioni sulla composizione dei prodotti biogenetici, o sui metodi della farmacovigilanza, o sulla scarsa durata della immunizzazione, e via dicendo. Tutti temi su cui, oltretutto, le nostre critiche si sono dimostrate corrette e che sono all’ordine del giorno negli USA, un Paese scientificamente più attrezzato di noi. Altro che “patto per la scienza”!

IDEOLOGIA SCIENTISTA
La polemica agostana ha fatto emergere ancora una volta l’ideologia scientista, faziosa, intollerante e totalitaria, già segnalata su queste colonne. A differenza di tutti gli altri farmaci, che possono essere discussi, i vaccini sono intoccabili, godono di un particolare salvacondotto che li mette al riparo dalle critiche e persino dalle analisi di laboratorio. Il vaccinismo, nato dall’intreccio tra globalismo di stampo collettivista, interessi economici e finanziari, asservimento dei mezzi di informazione mainstream, è diventato un dogma, una religione, il cui dio è un vitello d’oro. In barba a qualsiasi discussione in merito, anche i medici hanno assorbito il “verbo” vaccinista, vuoi per ignoranza della difficile materia, vuoi per interesse personale, visto che sono incentivati se vaccinano tanto e penalizzati se vaccinano poco. L’ideologia vaccinista ha travolto la scienza al punto tale che nessuno di coloro che oggi criticano noi per i “dubbi” espressi, si è sentito in dovere di criticare la “vigile attesa” o la teoria - totalmente priva di fondamento - secondo la quale i vaccini covid avrebbero fermato i contagi grazie all’immunità di gregge. Non una ipotesi scientifica rispettabile, ma un’autentica balla diffusa dal Generale Figliuolo nell’estate del 2021, contro ogni conoscenza già maturata in materia, al solo scopo di spingere la gente verso gli hub vaccinali.

GLI INTERESSI DELLA POLITICA
Anche la politica ha cavalcato il vaccinismo in molte occasioni, allorché i vaccini sono stati presentati come l’unica salvezza, al punto tale da sottovalutare o persino ostacolare le cure domiciliari. Vere e proprie fake news sono state diffuse per convincere la gente a vaccinare i figli e spingere la legislazione dell’obbligo. La ministra Lorenzin lanciò in televisione l’allarme di epidemie di morbillo con centinaia di morti in Inghilterra, notizie inventate e completamente false. Alle prime notizie dei giovani morti di trombosi dopo il vaccino, Draghi telefonò alla Presidente Von der Leyen, la quale, tra un sms e l’altro con la Pfizer, lo tranquillizzò dicendo che non c’era problema, salvo essere smentita dai fatti e dall’Ente Europeo dei Medicinali dopo qualche settimana. L’ossessione vaccinista ha creato teorie mai provate come quella secondo cui solo coperture sopra il 95% garantirebbero l’immunità di gregge. Grazie a tale teoria, scientificamente inconsistente e smentita di fatti, l’articolo 32 della Costituzione, che contempla un equilibrio tra diritti della persona e interesse della collettività, è stato stravolto e stracciato.

Tipica opinione vaccinista è quella dell’on. Maurizio Lupi, secondo cui il ministro Schillaci avrebbe fatto bene a revocare la commissione NITAG perché “Non è che si può mettere in una commissione di vaccini chi non crede nei vaccini”. Ma quale “credenza” bisognerebbe avere? Che siano l’elisir di lunga vita sempre e comunque? Se in quella commissione dovessero entrare solo coloro che “credono” nei vaccini, essa diventerebbe un organo fatto solo per avallare decisioni prese altrove e per altri interessi.

UN'OCCASIONE PER IL FUTURO?
Adesso cosa succederà?
Il 16 agosto il ministro della Salute Orazio Schillaci ha firmato il decreto di revoca della nomina di tutti i membri del NITAG. Sulla decisione hanno pesato le pressioni delle categorie mediche, della grande stampa legata all’industria, ma probabilmente anche le voci di conflitti di interessi di altri membri. "In particolare - si legge nella nota del ministero della Salute - si ritiene necessario avviare un nuovo procedimento di nomina dei componenti del NITAG per coinvolgere tutte le categorie e gli stakeholder interessati". Con questa notazione è probabile che il Ministro si sia creato ulteriori problemi per il futuro.

E CHI SONO GLI STAKEHOLDERS?
Infatti, l’inglesismo “stakeholder”,
molto usato nel linguaggio del “grande reset” e del World Economic Forum, indica che le scelte di sviluppo andrebbero fatte dai vari “portatori di interessi” nel campo considerato. Esiste un recente esempio di un meeting fatto dagli “stakeholders” per parlare della farmacovigilanza post-marketing.

In tale meeting erano rappresentati agenzie governative, OMS, università e (nella massima parte) le principali case farmaceutiche produttrici di vaccini. Chiunque può immaginare quanto “obiettive” siano state le conclusioni a riguardo della sicurezza dei vaccini. Ma anche se si volessero escludere dalla nuova commissione le case farmaceutiche, resterebbero altri “stakeholders”: FNOMCeO, pediatri, neonatologie, farmacisti (visto che i vaccini si fanno anche in farmacia), giornalisti (visto che il NITAG si occupa anche di informazione) e persino associazioni dei cittadini che sono l’ultima destinazione dell’operazione. Resta da capire quale competenza tecnico-scientifica e indipendenza di giudizio potrebbe avere una commissione di “stakeholders” siffatta, qualora riuscisse ad essere operativa.

CHI HA PAURA DI DISCUTERE?
In conclusione, la nostra espulsione dal NITAG è stata dovuta all’opposizione di coloro che vogliono conservare lo status quo e i soliti giochi di potere nella gestione del sistema medico e farmaceutico, senza considerare l’esperienza della pandemia e le possibilità di ridiscutere strategie rivelatesi sbagliate e deleterie. Evidentemente qualcuno teme una discussione approfondita sui vaccini, ma ciò non fa onore al mondo della medicina italiana e soprattutto non fa l’interesse della salute dei cittadini.

Se mai il nuovo NITAG vedrà veramente la luce (è lecito dubitare, viste le premesse), l’occasione è stata comunque propizia per rilanciare il dibattito sulla scientificità della medicina, sul ruolo dei vari attori coinvolti e sulla necessità di vigilare sull’indipendenza dei decisori. Nella società civile è cresciuta la consapevolezza dei rischi del totalitarismo del pensiero unico e delle “agende” transumaniste.

È importante che la mobilitazione di moltissimi cittadini in difesa della scienza libera e indipendente non vada dispersa e si continui a credere, questo sì, nella verità e nella giustizia.



ideologie

Il caso Bellavite e il neo maccartismo della medicina

12_08_2025 Paolo Gulisano

L'intollerabile campagna di accuse diffamatorie nei confronti di Bellavite e Serravalle rivela una preoccupante deriva di neo maccartismo in campo medico. Tanto più che, sentenza, dare del no vax a una persona è già reato. 
- Non ci ha salvati il vaccino: il libro della Bussola di Bellavite

l'appello

Un movimento di popolo a sostegno di Bellavite e Serravalle

18_08_2025 Alessandra Nucci

Alla veemenza di questi giorni si sono contrapposti i toni marcatamente pacati di associazioni che hanno scritto per appoggiare la nomina di Bellavite e Serravalle: 132 le associazioni firmatarie solo dell’appello di AsSis.

l'intervista

Il grido dei danneggiati da vaccino: «Da Schillaci l'ennesima pugnalata»

19_08_2025 Andrea Zambrano

«Con la vicenda Nitag il ministro Schillaci ci ha pugnalati ancora». Il pesante j'accuse di Federica Angelini, da quattro anni alla guida del Comitato Ascoltami che alla Bussola rivela: «Abbiamo incontrato i funzionari del Ministero e ci hanno risposto che sanno tutto, ma non fanno nulla. Ora sappiamo il perché: non dobbiamo esistere». 

il caso nitag

Svolta o passo indietro? La posta in gioco di Schillaci sui vaccini

14_08_2025 Andrea Zambrano

Pressioni violente sul ministro Schillaci per le nomine del comitato governativo dopo le accuse diffamatorie a Bellavite e Serravalle. La posta in gioco è altissima: per la prima volta il Governo vuole ascoltare la scienza che ha espresso criticità sulla campagna vaccinale. Resistere o soccombere sarà decisivo. 
- Vaccinocrazia, il libro della Bussola 

la nota

Nitag, l'ordine dei medici si allinea in stile Soviet

20_08_2025 Paolo Gulisano

Toni perentori, retorica e caccia alle streghe nel comunicato FNOMCeO sul caso Nitag. Una pesante intimidazione anche verso i lavori della Commissione di inchiesta sulla gestione del Covid.

i venerdì della bussola

Non ci ha salvati il vaccino - con Paolo Bellavite

13_09_2024