Maria di Gesù Crocifisso e la missione per lo Spirito Santo
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Diffondere il culto allo Spirito Santo e stabilire una Messa al mese in suo onore, riferendo la richiesta al Papa. Questa la grande missione che il Signore affidò a santa Maria di Gesù Crocifisso (Mariam Baouardy), che ci ricorda anche la grandezza dei voti religiosi.

È tra le grandi stelle dell’Ordine dei carmelitani scalzi: parliamo di santa Maria di Gesù Crocifisso (1846-1878), mistica, al secolo Mariam Baouardy, detta “la piccola araba”, nativa di un villaggio vicino a Nazaret e morta a Betlemme, nel Carmelo da lei stessa fondato su indicazione di Gesù. Tra i tanti pregi della sua vita, c’è quello di ricordare alla Chiesa e al mondo la verità sulle realtà ultime (Inferno e Paradiso) e penultime (Purgatorio), tutti luoghi che a lei fu dato di vedere, per il bene delle anime, già durante la sua esistenza terrena (ne abbiamo già parlato qui sulla Bussola).
Il suo esempio è anche un viatico per il necessario cammino di riconciliazione e perdono che devono compiere i popoli che abitano la Terra Santa, se vogliono venir fuori dalla spirale di odio e distruzione in cui sono finiti. Lo diceva già san Giovanni Paolo II, nel 1983, nell’omelia per la beatificazione, ricordando come Mariam avesse fatto dell’amore – per Dio e per il prossimo – la cifra di tutta la sua vita, pur passando attraverso prove dolorosissime (corporali, morali, spirituali). La santa riuscì in questo amore perché fu in grado di incarnare quella “piccolezza” di cui il Signore parla nel Vangelo, «intesa come docilità allo Spirito Santo», come disse papa Wojtyła. E a proposito, bisogna dire che questa carmelitana fu tra quelle anime predilette che il Signore scelse per ravvivare nella Chiesa il culto alla terza persona della Santissima Trinità.
Mariam invocava lo Spirito Santo con costanza e umiltà, chiamandolo con i nomi più dolci. Un giorno, era il 18 maggio 1873, dopo essersi comunicata e aver chiesto allo Spirito Santo di illuminarla, sentì a un certo punto la voce di Gesù che le diceva: «Chiunque invocherà lo Spirito Santo, mi cercherà e mi troverà, e mi troverà tramite lo Spirito Santo. La sua coscienza sarà delicata come il fiore dei campi. Se è un padre o una madre di famiglia, la pace sarà nella sua famiglia e il suo cuore sarà in pace in questo mondo e nell’altro: non morirà nelle tenebre, ma nella pace».
Nella stessa circostanza, Gesù le espresse un desiderio che riguardava la Chiesa intera: «Desidero ardentemente che i sacerdoti dicano ogni mese una Messa in onore dello Spirito Santo. Chiunque la dirà o l’ascolterà sarà onorato dallo Spirito Santo stesso; avrà la luce, avrà la pace. Guarirà gli ammalati, sveglierà quelli che dormono». Sentendosi sopraffatta dall’enormità di quella missione, Mariam replicò al Signore che nessuno l’avrebbe creduta. Ma Lui la rassicurò: «Quando sarà venuto il momento, farò tutto io stesso, e tu non vi entrerai per niente».
Questo culto allo Spirito Santo le era stato chiesto «in una maniera tutta speciale» anche prima di questa rivelazione del maggio 1873 e le fu raccomandato molte altre volte ancora, fino alla sua morte, come si legge nella biografia scritta dal confessore di Mariam, padre Pierre Estrate, religioso della Congregazione dei Preti del Sacro Cuore di Gesù di Bétharram. La santa fece la sua parte. Trasmise infatti al proprio vescovo la richiesta legata allo Spirito Santo, con la relativa promessa; e gli chiese, come voluto da Dio, di riferirla a sua volta al Papa, che all’epoca era il beato Pio IX.
Con la sua vita di preghiera, carità e obbedienza, Mariam contribuì dunque a rilanciare la devozione verso il Paraclito, secondo modi e meriti che evidentemente sono del tutto noti solo a Dio. E questo proprio nella stessa epoca in cui in Italia operava un’altra grande donna, santa Elena Guerra (1835-1914), conosciuta come “l’apostola dello Spirito Santo”, la quale – attraverso una fitta corrispondenza con il Papa – ottenne che Leone XIII pubblicasse ben tre documenti pontifici volti a promuovere questa devozione così indispensabile, che pure oggi avremmo tanto bisogno di recuperare.
Un altro insegnamento importante che la vita di Mariam ci consegna è quello sulla grandezza dei voti di obbedienza, povertà e castità, non a caso temutissimi dal demonio che chiamava questi stessi voti – come leggiamo ancora nella biografia di padre Estrate – «le tre parole cattive». Nel cammino che portò Maria di Gesù Crocifisso a vestire l’abito delle carmelitane scalze (cosa che avvenne il 27 luglio 1867), la santa fu guidata dalla Madonna in persona, che le offriva degli spunti per meditare, puntualmente sottoposti al controllo della priora. La Madre celeste le suggerì una meditazione fondata sulla felicità di una consacrata che si mantiene fedele ai tre voti, dicendole delle parole che sono di sprone e grande consolazione per tutti coloro che si trovano nello stato religioso: «Il mio divin Figlio – spiegava la Santa Vergine – presenterà quest’anima al Padre Suo dicendo: Ecco una sposa che ha camminato fedelmente sulle Mie orme, che ha lasciato tutto per seguirmi, che ha rinunciato a tutti i piaceri dei sensi e perfino alla sua volontà. È stata pura, povera, obbediente. Chi può dire con quale amore il Padre celeste riceve e corona quest’anima?».
Elena Guerra, l’apostola dello Spirito Santo
Ricorre oggi la memoria liturgica di santa Elena Guerra, grande propagatrice del culto alla terza persona della SS. Trinità, necessario per il rinnovamento della terra e la salvezza delle anime. Un culto che Leone XIII favorì in più modi, dietro esortazione della stessa santa.
Maria Baouardy, la santa che raccontò l'aldilà
Paradiso, Purgatorio e Inferno nelle visioni avute da santa Maria di Gesù Crocifisso (Maria Baouardy) – celebrata oggi – e raccontate, per obbedienza, al suo confessore.