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Islam

Libero su cauzione un cristiano accusato di blasfemia in Pakistan

Era stato denunciato da uno studente nel gennaio del 2021 e da allora era rimasto in carcere in attesa di giudizio

 

La Corte suprema del Pakistan il 23 agosto ha concesso la libertà su cauzione (per un importo pari a circa 231 dollari) a Salamat Mansha Masih, un operatore ecologico cristiano di Lahore che ha trascorso 18 mesi in carcere in seguito a una accusa di blasfemia formulata contro di lui da uno studente, Harron Ahmad, nel gennaio del 2021. Secondo la denuncia, Salamat e un altro cristiano, Haroon Ayub Masih, avevano avvicinato lo studente e alcuni suoi compagni di scuola, avevano dato loro un libro di religione intitolato “Acqua della vita” e avevano offeso sia Maometto, accusandolo di essersi sposato e allontanato dalla via della fede, che il Corano, dicendo che la verità è solo nella Bibbia. Secondo una versione dei fatti Haroon ha evitato l’arresto riuscendo a fuggire con la sua famiglia. Secondo altre fonti invece era stato arrestato e liberato su cauzione nel febbraio del 202. Con un insolito commento, i giudici Qazi Faez Isa e Syed Mansoor Ali Shah hanno detto che Salamat va protetto finché le accuse contro di lui non saranno dimostrate e che lo stato ha la precisa responsabilità di garantirgli. I giudici si riferiscono al fatto che spesso le persone accusate di blasfemia subiscono violenze e persino vengono uccise per mano di gruppi fanatici. Il giudice Qazi Faes Isa ha aggiunto che c’è una incongruenza nel primo rapporto nel quale si dice che Salamat era un predicatore. Inoltre ha osservato che la società pakistana è divisa per motivi religiosi e che casi come quello in esame aumentano la divisione: “non approfondiamola” ha ammonito. Quest’anno è già stata concessa la libertà su cauzione a sei persone accusate di blasfemia. “È la prima volta nella storia del paese che succede – ha commentato Kashif Aslam, vicedirettore della Commissione nazionale dei vescovi cattolici per la giustizia e la pace – il giudice Isa ha sollevato molte questioni rilevanti. È tempo che lo stato apporti degli emendamenti alle leggi sulla blasfemia, bandisca i gruppi religiosi radicali e contrasti la mentalità violenta”.