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Jihad

Liberati in Mali padre Maccalli e Nicola Chiacchio

Sono stati liberati insieme a una cooperante francese e a un uomo politico maliano in cambio della scarcerazione di 206 jihadisti del gruppo armato Jnims

Padre Pier Luigi Maccalli e Nicola Chiacchio sono stati liberati in Mali l’8 ottobre. Erano stati rapiti dai jihadisti: padre Maccalli in Niger, nella sua missione di Bomoanga, nella notte tra il 17 e il 18 settembre 2018; Nicola Chiacchio in Mali dove si trovava per turismo, non si sa esattamente quando. Con loro sono stati liberati anche Sophie Pétronin, una cooperante francese di 75 anni, sequestrata dai jihadisti il 24 dicembre del 2016 a Gao, nel nord del Mali, dove da molti anni dirigeva una organizzazione non governativa specializzata nell’assistenza ai bambini, e il maliano Soumaila Cissé, 70 anni, ex ministro delle finanze e attuale leader dell’opposizione parlamentare, rapito il 25 marzo scorso mentre si trovava nella regione di Timbuctù per la campagna elettorale delle legislative. Che Padre Maccalli e Nicola Chiacchio fossero vivi e nelle mani di un gruppo jihadista si era saputo il 6 aprile quando i loro rapitori avevano diffuso un breve video nel quale entrambi avevano detto chi erano e la data della ripresa, il 24 marzo. Da giorni correva voce di una imminente liberazione della cooperante francese e di Cissé in cambio della scarcerazione di decine di jihadisti prigionieri, catturati in diverse operazioni militari. Solo oggi si è saputo che anche i due prigionieri italiani erano parte dell’accordo. Nei giorni scorsi le autorità maliane avevano liberato oltre 100 jihadisti. Secondo Jnim, un gruppo armato legato ad al Qaida, si tratterebbe di suoi militanti e sarebbero 206. Il 18 agosto un colpo di stato militare ha deposto il presidente Ibrahim Boubacar Keita. Un governo di transizione si è insediato alla guida del paese il 5 ottobre.