
Cantereste Faccetta nera nel Giorno della Memoria? No, perché anche solo l'idea fa rabbrividire. Però si può cantare Bella ciao all'indomani del Giorno del Ricordo. Il parallelo è lo stesso perché i nostri partigiani comunisti, che hanno successivamente eletto a loro canto simbolo della Resistenza proprio l'inno resuscitato dalla Sinistra in crisi di identità, erano quelli che stavano con i titini che hanno massacrato tra i 3000 e i 5000 italiani e costretto all'esilio 250 mila connazionali. I partigiani italiani sono quelli che non hanno mai condannato lo sversamento di latte per i bambini esuli giuliano dalmati; E sono gli stessi che aizzarono i comunisti che si opposero a far fermare il treno degli esuli a Bologna che dovette poi proseguire per Parma. Bella ciao non serve al Ricordo (sì, con la maiuscola) di quella tragedia, anzi aizza contro memorie spezzate dal dolore. E rinfocola i risentimenti di una dramma mai sopito. A Di Martedì, con il canto di Bella Ciao da parte di Tosca, fresca di Festival di Sanremo, e sotto lo sguardo partecipato e commosso di Bersani, Giovanni Floris ha offeso la memoria di migliaia di italiani. Uccisi due volte: dalla ferocia comunista prima, e adesso dagli intellettuali di regime.