Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Pascasio Radberto a cura di Ermes Dovico
INTERVISTA

La Trinità, l'amore di Dio e la chiesa che la svela

La chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane a Roma è crocevia di santi dell’Ordine della Santissima Trinità e non solo. La Nuova Bussola ha incontrato padre Pedro Aliaga, ministro del convento dei Trinitari dove si occupa anche della formazione dei giovani religiosi: “Soltanto conoscendo la Trinità riusciremo a capire bene chi siamo noi. In Essa viene svelato il mistero di Dio e anche il senso della nostra esistenza”.
- IL CANTO ALLA TRINITÀ DI SANTA ILDEGARDA, di Aurelio Porfiri

Ecclesia 30_05_2021

Dio è sempre un mistero. Anzi, è Mistero. E la Santissima Trinità lo è ancor di più. In una sola sostanza vivono le tre Persone del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo: un crocevia spirituale che pagine e pagine di teologia, forse, difficilmente riuscirebbero a spiegare appieno. San Carlo alle Quattro Fontane, chiesa romana retta dai Padri Trinitari, esprime altro crocevia: quello della santità immersa proprio nella Trinità. L’Ordine della Santissima Trinità, infatti, ha offerto alla Chiesa figure di elevatezza spirituale immensa, a partire dal proprio fondatore San Giovanni de Matha che istituì l’ordine nel 1198. La propria Regola fu approvata da papa Innocenzo III con la bolla Operante divine dispositionis. La chiesa di San Carlo alle Quattro fontane - denominata anche “San Carlino” - è uno dei luoghi più importanti per l’intero ordine religioso che nel suo nome presenta - caso unico nella storia delle istituzioni religiose - le Tre Persone di Dio. Per conoscere meglio questa chiesa e le figure di santità dell’Ordine Trinitario, La Nuova Bussola Quotidiana ha incontrato Padre Pedro Aliaga, spagnolo, vicario generale dell’Ordine dei Trinitari fino al 2019 e ora ministro del convento dei Trinitari a San Carlino alle Quattro Fontane, dove si occupa anche della formazione dei giovani religiosi.

La Santissima Trinità. Concetto alto, profondo e - possiamo ben dirlo - non proprio facile da comprendere. In poche battute potrebbe spiegarci cosa vuol dire - appunto - Santissima Trinità?
Innanzitutto vorrei ricordare che noi cristiani crediamo in ciò che Dio ha rivelato di sé stesso: Egli si è rivelato “uno” ma non solitario, bensì come comunità di persone. Padre, Figlio e Spirito Santo sono le tre persone della Trinità Santa, che condividono l’uguaglianza divina, la comunione di amore e di tutti gli attributi divini. La Trinità è il mistero centrale della fede e della vita cristiana. Occorre conoscerlo, nella fede che ci viene trasmessa nella Chiesa e corrispondere alla sua chiamata a essere in comunione con la Trinità Santa attraverso i sacramenti e la preghiera. Soltanto conoscendo la Trinità riusciremo a capire bene chi siamo noi, perché l’uomo è stato creato a immagine e somiglianza di Dio. Nella Trinità viene svelato il mistero di Dio e anche il senso della nostra esistenza.

L'Ordine Trinitario, nella sua storia, ha visto importanti personaggi che hanno fatto la storia della Chiesa e dello stesso Ordine. Può offrirci una panoramica di queste figure?
Non è facile rispondere, sinceramente, poiché in otto secoli abbiamo avuto tanti personaggi illustri per santità di vita, e anche per elevatezza spirituale. Certamente occorre ricordare San Giovanni de Matha, il fondatore. Poi abbiamo San Giovanni Battista della Concezione, il riformatore, mistico che ha vissuto un'esperienza di intensa conversione. Di lui, abbiamo numerosi scritti, tutti profondi, di immenso pregio letterario e spirituale. Grande mistico è stato pure San Michele dei Santi: ha avuto una breve vita, ma segnata da grandi e importanti fenomeni mistici che mostrano come Dio possa trasformare la vita di ogni persona, riempiendola del suo amore. Un amore che supera ogni attesa umana. In ultimo, non per importanza, San Simone de Rojas, uno dei più grandi apostoli di Maria di tutti i tempi: ha unito la devozione mariana al servizio dei poveri, con iniziative che sono ancora in piedi, dopo più di quattro secoli.

Parliamo, ora, della chiesa del San Carlino, una delle chiese più belle di Roma. Qui, si sono incrociate diverse figure della “santità trinitaria”: Elisabetta Canori Mora, Anna Maria Taigi e tanti altri.
Certamente, desta profonda ammirazione la quantità dei santi che si sono incrociati in questa chiesa! Della comunità religiosa dei frati trinitari del San Carlino, diversi sono ormai quelli glorificati dalla Chiesa. Vorrei ricordarne uno, in particolare: il beato Domenico del Santissimo Sacramento, morto nel 1927 a soli 26 anni, appena ordinato sacerdote. La maggior parte della sua vita, assai breve, l’ha trascorsa nel nostro convento, mentre studiava alla Pontificia Università Gregoriana. Vorrei ricordare poi la Serva di Dio Madre Teresa Cucchiari, fondatrice delle Suore Trinitarie di Roma, che ha fatto parte del Terz’Ordine Trinitario, così come San Vincenzo Pallotti, le beate Anna Maria Taigi ed Elisabetta Canori Mora.

Ma non solo santi trinitari. Abbiamo avuto qui, al San Carlino, anche l'incrocio di diversi santi. Sembra quasi che la Santissima Trinità, sia stata una sorta di calamita di santità...
Infatti, San Carlino è un luogo “santo” non solo per noi della Famiglia Trinitaria. Basta pensare a Giovanni Paolo II che, novello sacerdote, visse nel numero civico affianco al nostro, al Pontificio Collegio Belga di un tempo, e che amava visitare San Carlino per la visita al Santissimo Sacramento e per celebrare la messa nella chiesa intitolata al suo santo protettore, san Carlo Borromeo, evidentemente. Anche San Giovanni Bosco, in questo luogo ha celebrato la sua prima messa “romana”, nel suo primo viaggio a Roma. Era il 1858, e gli ha fatto chierichetto il beato Michele Rua. Sant’Antonio Maria Claret ha celebrato la messa più volte all’altare del suo paesano, San Michele dei Santi, a cui era assai devoto. Pure San Pio IX è venuto in diverse occasioni per celebrare la messa e visitare la comunità.

Veniamo al presente. Ultima domanda e direi personale. Cosa vuol dire essere trinitario, oggi?
Essere trinitario è fare esperienza della chiamata che Dio Trinità fa per vivere in comunione con Lui e con la comunità concreta di fratelli della “Casa della Santa Trinità”, come l’ha voluta il nostro Padre Fondatore. Significa stare attenti alla sofferenza di coloro che sono perseguitati a causa della loro fede in Cristo ed essere al servizio dei martiri del nostro tempo in modo che la loro memoria sia ben presente. Bisogna che ci attiviamo il più possibile per aiutarli. Noi trinitari siamo stati nella storia persone semplici e in contatto diretto con le persone, al loro servizio, sia attraverso le opere di misericordia che nell’esercizio del ministero sacerdotale. Grazie a Dio, il popolo cristiano ci ha amato molto per questo carattere semplice e servizievole che ci identifica lungo i secoli, un carattere che dobbiamo costruire e tramandare, perché appartiene alle cose più belle della nostra identità carismatica.