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La piazza si riempie nella prima domenica di Leone XIV

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Centomila fedeli per il Regina Caeli del nuovo pontefice, che prega per le vocazioni e riecheggia il «non abbiate paura» di San Giovanni Paolo II. In mattinata la Messa nelle Grotte vaticane e la visita alle tombe dei predecessori, inclusa quella di Ratzinger.

Ecclesia 12_05_2025
La Presse (AP Photo/Gregorio Borgia)

Sì, qualcosa è cambiato. Inutile nasconderlo: che l'elezione di Leone XIV abbia riportato all'interno della Chiesa una ventata di entusiasmo e quasi di sollievo è una verità impossibile da negare per chiunque ieri si sia ritrovato in piazza San Pietro ad assistere alla prima recita del Regina Caeli. Folla delle grandi occasioni ieri fino a piazza Pia, come d'altronde prevedibile per la prima apparizione domenicale del nuovo Pontefice.

Eppure non c'è solo l'effetto novità. A scaldare i cuori dei 100mila fedeli è un successore di Pietro che parla quasi esclusivamente di Cristo e che invoca continuamente la Vergine Maria. Ieri Leone XIV ha iniziato la sua domenica celebrando la Messa a ridosso della tomba di San Pietro. Nelle Grotte Vaticane ha scelto di presentarsi con i suoi confratelli agostiniani, compreso il priore generale Alejandro Moral Antòn. Con l'occasione, Leone si è fermato a pregare sulla tomba di Benedetto XVI. L'immagine di un uomo vestito di bianco raccolto davanti alla lapide di Ratzinger era, ahimè, inedita dal momento che Francesco non è mai sceso nelle Grotte a compiere questo omaggio.

Poi è stato il turno della partecipatissima recita del Regina Caeli con tanto di canto dell'antifona in latino. La piazza lo ha seguito, partecipando nei versi. Prevost ha cominciato a prendere le misure con le uscite pubbliche, ha dimostrato una certa sicurezza e sembra già ben calato nella parte. «Considero un dono di Dio il fatto che la prima domenica del mio servizio come Vescovo di Roma sia quella del Buon Pastore», ha detto il Pontefice affacciato dalla loggia centrale. Le sue parole confermano l'intenzione di mettere la fede al centro. Infatti, il pensiero del Papa è andato alla crisi di vocazioni.

Prevost si è rallegrato di avere «la gioia di pregare con voi e con tutto il Popolo di Dio per le vocazioni, specialmente per quelle al sacerdozio e alla vita religiosa». «La Chiesa», ha insistito, «ne ha tanto bisogno! Ed è importante che i giovani e le giovani trovino, nelle nostre comunità, accoglienza, ascolto, incoraggiamento nel loro cammino vocazionale, e che possano contare su modelli credibili di dedizione generosa a Dio e ai fratelli».
E per rafforzare il concetto ha citato Giovanni Paolo II e il suo appello ai giovani: «Non abbiate paura! Accettate l’invito della Chiesa e di Cristo Signore!». Dopo la preghiera mariana, il pensiero del Pontefice è andato all'Ucraina e agli altri scenari di conflitto, con una citazione di Francesco sulla terza guerra mondiale a pezzi. Nei saluti, oltre a fare gli auguri alle madri, ha rivolto un pensiero ai partecipanti della manifestazione pro-life «Scegliamo la vita».

Lasciata la loggia, Leone XIV ha tolto i sigilli apposti al Palazzo Apostolico dal camerlengo Kevin Farrell con l'inizio della sede vacante. E sono in molti a sperare che questo sia solo il primo passo prima del trasferimento definitivo in terza loggia, nell'appartamento papale in cui il suo predecessore non volle vivere. 



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