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Dottrina sociale
a cura di Stefano Fontana

TEMPI MODERNI

La Chiesa che insegue il mondo e arriva sempre in ritardo

Dottrina sociale 06_10_2021

La Dottrina sociale della Chiesa non serve a inseguire il mondo, serve ad anticiparlo e a guidarlo. Ma oggi avviene il contrario. È la Chiesa ad inseguire il mondo e così arriva per forza sempre in ritardo. Quando essa dice qualcosa, il mondo l’ha già detta, quando essa fa qualcosa, il mondo l’ha già fatta. È la condanna del progressismo teologico che, per essere sempre al passo coi i tempi deve aspettare che i tempi facciano il loro passo.

In questi giorni abbiamo avuto varie ulteriori prove di questo comportamento della Chiesa che vanifica la sua Dottrina sociale.

Il primo esempio è dato dal Rapporto della Commissione Sauvé che in Francia ha pubblicato il suo Rapporto sugli abusi perpetrati all’interno del clero francese negli ultimi 70 anni [vedi QUI]. In questo caso la Chiesa (francese) si è consegnata al mondo, chiedendo ad una Commissione “indipendente” sì ma laica non solo di indagare e raccogliere dati, ma anche di fare stime sulla base dei dati raccolti e di dare alla Chiesa indicazioni su cosa fare, entrando anche nel campo della teologia, dell’ecclesiologia e della teologia morale. Con questo Rapporto, il mondo dice alla Chiesa di ordinare uomini sposati, le insegna come stendere i documenti magisteriali, cosa dire ai bambini nel catechismo, come riformare il suo diritto canonico, come gestire il segreto nella confessione. Il mondo non solo raccoglie i capi d’accusa, ma anche indica alla Chiesa come debba riformarsi al proprio interno per impedire che succedano casi simili in futuro. Mi sembra evidente che su questi problemi, la Chiesa si è messa nelle mani del mondo nell’intento di seguirlo. Ed infatti, molti nella Chiesa, puntano proprio su queste indicazioni del mondo per giustificare la riforma che essi hanno in mente di laicizzazione della Chiesa.

Il secondo esempio è dato dall’atteggiamento assunto dal papa di fronte alla Cop 26 sul clima di prossima realizzazione a Glasgow. In occasione dell’incontro “Fede e Scienza”, il papa ha firmato un Appello insieme ad altri leader religiosi affinché la Cop offra “con urgenza risposte efficaci alla crisi ecologica senza precedenti e alla crisi di valori in cui viviamo”. Però non vengono dati principi di riflessione né criteri di giudizio. La Chiesa fa propri i luoghi comuni, spesso privi di fondamento, dei potentati internazionali. Lo stesso Francesco, parlando nei giorni scorsi all’incontro su Religioni e Educazione, ha nuovamente insistito perché le nuove generazioni siano formate “ad uno stile di vita più sobrio e ecosostenibile”. Ormai da tempo su tutti questi temi le parole della Chiesa sono allineate a quelle delle Nazioni Unite, delle Fondazioni e Ong internazionali, senza distinguere elementi accettabili e inaccettabili della loro ideologia ambientalista e globalista, senza mai far presenti i principi della Dottrina sociale della Chiesa che sono per loro natura discriminanti. Anche in questo caso la Chiesa arriva dopo, là dove è già arrivata Greta Thunberg e chi la spinge e la finanzia.

Infine c’è l’imminente sinodo sulla sinodalità che si aprirà domenica 10 ottobre. L’ultima notizia è che una delle due meditazioni introduttive che saranno tenute sabato 9 ottobre, sarà tenuta da una teologia spagnola - Cristina Inogés Sanz – la quale ha espresso pareri molto favorevoli sul percorso del sinodo tedesco mentre ha avuto parole molto critiche nei confronti dei vescovi americani, e ha sostenuto che le donne possono essere ordinate non solo al diaconato ma anche al sacerdozio. Il sinodo sulla sinodalità inizia facendo propria una esigenza del mondo rispetto alla Chiesa, il tema dell’uguaglianza di genere infatti è un tema tipicamente mondano, che la Chiesa non può accettare a proposito del sacerdozio.

Il mondo dice alla Chiesa cosa debba fare per evitare gli abusi, il mondo dice alla Chiesa come deve essere vista e affrontata la problematica ecologica, il mondo dice alla Chiesa cosa sia la sinodalità e se essa possa o meno conferire il sacramento dell’ordine sacro alle donne. Non c’è dubbio che la Chiesa che ascolta tutti questi insegnamenti sarà al passo con i tempi, ma il passo viene deciso dai tempi ed essa si adegua e arriva sempre in ritardo.