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Asia

Indonesia. Uniti contro l’intolleranza religiosa

Un incontro organizzato dalla Conferenza episcopale indonesiana ha sollevato il problema della crescente intolleranza nei confronti delle minoranze religiose

 

Il 5 agosto la Conferenza episcopale indonesiana (KWI) ha ospitato un incontro al quale hanno partecipato i rappresentanti delle principali fedi del paese, organizzato per parlare della crescente intolleranza nei confronti delle minoranze religiose in Indonesia, il più grande paese islamico. Sebbene l'intolleranza sia in generale diminuita negli ultimi anni, di recente si è assistito a una recrudescenza di incidenti preoccupanti.

 “Questo è un momento cruciale perché lo Stato mostri davvero la sua presenza nel proteggere la libertà religiosa – ha detto padre Aloysius Budi Purnomo, segretario esecutivo della Commissione interreligiosa della KWI – ogni cittadino, indipendentemente dalla sua affiliazione religiosa, deve poter praticare la propria fede liberamente, senza intimidazioni o interferenze da parte di gruppi intolleranti”. In particolare l’agenzia di stampa AsiaNews che riporta la notizia dell’incontro ha evidenziato l’intervento del professor Rumahi Ahmad, di Nahdlatul Ulama, la più grande e moderata organizzazione musulmana del Paese. Il professor Ahmad ha messo in guardia sul fatto che “il crescente senso di paura tra le minoranze religiose potrebbe alimentare ulteriore intolleranza”, ha detto che il convegno era “un appello urgente per proteggere il principio fondamentale della nazione: l’unità nella diversità”, ha ricordato che “l’armonia sociale è il fondamento della nostra identità nazionale e deve essere difesa” e ha chiesto al governo di “promulgare nuove normative che garantiscano la libertà religiosa come diritto sociale”. In una dichiarazione congiunta rilasciata alla fine della conferenza, i firmatari “hanno ribadito che la libertà religiosa e il diritto al culto sono sanciti nella Costituzione e hanno chiesto allo Stato di agire con fermezza per prevenire il ripetersi di tali incidenti. Hanno sollecitato le forze dell’ordine a indagare a fondo e a perseguire i responsabili di atti di violenza e distruzione, e hanno chiesto al governo e al Forum per l’armonia Interreligiosa di garantire che i luoghi di culto rimangano spazi sicuri e pacifici”. La dichiarazione si conclude con un appello a tutti i leader religiosi affinché esortino le rispettive comunità a resistere alle provocazioni.