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Dottrina sociale
a cura di Stefano Fontana

LA RIFLESSIONE

Incarnazione vs metaverso, come cambia il senso dell’umano

Il docente di filosofia morale Adriano Pessina analizza con finezza alcuni aspetti del mondo creato dalle tecnologie dell’informazione. Dalla realtà dell’Incarnazione (centrale per il cristianesimo) al metaverso, per l’uomo cambia tutto. In peggio.

Dottrina sociale 13_10_2023

Adriano Pessina è un valido professore cattolico di filosofia morale, docente alla Cattolica di Milano. La rivista Studia Patavina di Padova, organo della Facoltà teologica del Triveneto, nel suo ultimo numero pubblica un suo intervento dal titolo, in verità piuttosto generico e inespressivo del contenuto, “Intelligenza artificiale e condizione umana”. Si tratta della prolusione da lui tenuta al Dies academicus della Facoltà teologica del Triveneto, pronunciata a Padova l’8 marzo 2023.

Pessina analizza con finezza alcuni degli aspetti principali del mondo creato dalle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Oggi sembra che il mito platonico della caverna sia rovesciato. Nel famoso passo della Repubblica di Platone i prigionieri vedevano sul fondo della caverna solo delle ombre, dei simulacri della realtà, ma oggi, se essi fossero inchiodati ad uno schermo – come siamo ormai noi tutti – godrebbero di un allargamento del loro vedere, sapere, conoscere: «Di fatto, senza la tecnologia, saremmo immensamente più poveri di informazioni, conoscenze e perfino di relazioni». Nello stesso tempo, però, quanto viene a noi attraverso questi canali è confezionato da qualcuno, nell’epoca delle fake news e della post-verità ci siamo scoperti più creduloni di quanto avremmo mai immaginato, ma soprattutto constatiamo la continua presenza di ciò che è assente. Nella nostra vita irrompe ciò che è altrove. Anche il metaverso ci inchioda in un ambiente i cui autori e proprietari restano altrove.

Proprio su questa presenza ingombrante dell’altrove si fonda l’interessante riflessione, filosofica e teologica insieme, di Pessina. Al centro del cristianesimo sta l’Incarnazione di Dio nella storia. Dio è entrato personalmente nella storia umana e si è fatto carne, ponendo fine all’impero platonico che diffidava della carne, al punto che perfino l’altrove della vita è pensato come resurrezione di corpi. Tutta la storia dell’Occidente può essere letta lungo questi crinali.

Qui si colloca il confronto con l’intelligenza artificiale e il metaverso, che non hanno più a che fare con la carne, con la condizione fisica e corporea dell’uomo, dato che l’uomo è trasformato in una «generica macchina informazionale». Ecco perché, conclude Pessina: «In fondo, oggi, essere cultori della differenza ontologica dell’uomo, della sua eccedenza spirituale, della sua differenza con ogni macchina, richiede di rivendicare il valore delle corporeità, perché l’unicum dell’individuo non sussiste senza carne… Non c’è esperienza umana senza carne: nessun vivente può abitare uno spazio digitale». (Stefano Fontana)