Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Leonardo da Porto Maurizio a cura di Ermes Dovico
La figura

Il beato Giacomo Alberione, l’apostolo della stampa

Ascolta la versione audio dell'articolo

Solo le parole illuminate da Cristo possono rappresentare via, verità e vita. Ne era convinto il fondatore dei Paolini che nel libro “L’apostolato dell’edizione” tratteggia la figura del perfetto comunicatore cattolico.

Ecclesia 26_11_2025

Potrebbe definirsi un vero e proprio “manuale” del perfetto comunicatore cattolico il prezioso libro L’apostolato dell’edizione (conosciuto anche con il titolo L’apostolato della stampa) del beato Giacomo Alberione (Fossano, 4 aprile 1884 - Roma, 26 novembre 1971), di cui oggi ricorre la memoria liturgica. Pagine che non perdono la forza dell’attualità e che sembrano essere state scritte nel nostro oggi. Il libro venne pubblicato nel 1944, a cura dell’Istituto Missionario Pia Società San Paolo. Nel 1950 ne uscì una seconda edizione e, nel 1954, la curia generalizia della Pia Società San Paolo concedeva il “visto”, ossia il nulla osta, per la terza edizione. Testo ricco, sia per temi, sia per la sua importanza per ogni paolino.

Molto interessante la copertina della prima edizione con l’antico stemma dei paolini. Sembra che nell’antico stemma-motto sia descritta, in un certo modo, la sintesi più giusta dell’intero carisma dell’istituto religioso fondato da Alberione: un libro al centro, aperto, sul quale è ben visibile la scritta «Ego sum via veritas et vita»; sopra il libro, una grande spada e, in alto, un’Ostia che campeggia con le lettere JHS, ossia Gesù Salvatore degli uomini. Da questa Eucaristia partono molti raggi ad illuminare il libro posto al centro. Perché bisogna partire da questo simbolo per spiegare L’apostolato dell’edizione? Molto semplice: le pagine del testo non sono altro che il prolungamento-dispiegamento di questo simbolo. Solo le parole illuminate da Cristo possono rappresentare via veritas et vita: l’informazione, quindi, non può che passare per la verità, anzi per la Verità, l’unica Verità, Cristo. E devono essere parole di salvezza, perché ispirate dal Salvatore degli uomini. È stata proprio questa missione, quella di comunicare il Vangelo e Dio, ad animare Alberione nella sua esistenza e missione terrena.

Se scorriamo i titoli dei capitoli che compongono il testo, riusciamo ad avere una panoramica dei tanti temi trattati nelle pagine del volume: si passa così da L’edizione, mezzo di apostolato alle Esigenze dell’apostolato dell’edizione; da La formazione dell’apostolo a Come l’apostolo deve considerare Maria Santissima. E poi ancora si va dall’interessante Letteratura per l’infanzia e la fanciullezza fino ai Testi scolastici. Senza dimenticare i temi legati alla cinematografia e alla radio: Cristianizzare il cinematografo e Creare una cinematografia cattolica, fra le tematiche; e poi, per quanto concerne l’altro strumento di comunicazione, la radio, troviamo titoli come La radio e il problema religioso. È una sequela che ha come sfondo un unico grande tema: quello dell’apostolato. Nell’introduzione al testo troviamo scritto: «Apostolato! Questo semplice termine racchiude tutta una missione, tutto un programma. È apostolo chi prega, chi parla, chi agisce, chi soffre, chi ama, chi crede, chi spera. Ma è anche e molto apostolo chi scrive, chi imprime, chi diffonde la Parola di Dio. Tra gli apostolati più urgenti e più fecondi emergono oggi, senza dubbio, quelli della stampa, del cinematografo, della radio».

Essere apostoli, dunque, vuol dire predicare il Vangelo. E la predicazione «è in generale annunciazione, manifestazione: “dicite in lumine... praedicate super tecta”. Parlando specificatamente: è evangelizzazione, annunziare la Buona Novella, “Verbum Domini de Jerusalem”. “Quomodo credent nisi praedicabunt?”. Essa è necessaria: in ogni tempo, perché ogni tempo, vede mutarsi la generazione sulla terra; in ogni luogo, perché è precetto “mundum universum... omni creaturae”; ad ogni uomo, poiché tutti hanno: intelligenza per comprendere ed elevarsi a Dio, anima da salvare, ignoranza derivata dal peccato originale», così è scritto nel volume.

Diviene assai interessante ciò che troviamo come linee-guida per la preparazione per l’apostolato della stampa. In questo caso vengono individuate tre parole-chiave: mente, volontà e cuore. Per la preparazione della mente si guarda alla «formazione intellettuale o dottrinale». Di cosa si tratta? «Essa consta: di una formazione scientifica naturale: lingue, storia, scienze esatte, letteratura, ecc.; di una formazione filosofica, teorica e morale, abbondante; di una formazione teologica comprendente le cinque parti della Teologia, la Sacra Scrittura, il Diritto Canonico, la Storia ecclesiastica». È più che evidente quanto ad Alberione stia a cuore la formazione non solo filosofica e spirituale ma anche scientifico-naturale. Su questo punto possiamo comprendere quanto sia stato profetico nel suo messaggio: cercare di comprendere la totalità della società a cui parlare di Cristo. E per parlare del messaggio evangelico è importante non solo essere preparati nelle materie prettamente dottrinali, ma nelle scienze in generale.

Poi, abbiamo la volontà. E, in merito, nelle pagine del volume leggiamo queste interessantissime raccomandazioni: «La vita buona, le virtù sono necessarie: perché l’opera è soprannaturale, e richiede quindi assolutamente: grazie per convincere, forze per zelare, lumi speciali per conoscere le verità. L'Apostolato Stampa ha bisogno anzi di una volontà molto forte: poiché sono necessarie virtù sociali fatte di umiltà, di spirito di sacrificio, di costanza, di amore alle anime ed al Signore. Si devono quindi coltivare: le virtù teologali: fede, speranza, carità; le virtù cardinali: prudenza, giustizia, fortezza, temperanza; le virtù morali: obbedienza, purezza, povertà, umiltà».

Infine, il cuore, o meglio la preparazione del cuore: «La vita dell'Apostolato Stampa si è Gesù Cristo stesso: “Mihi vivere Christus est”. Né può essere altra forza, salute, vita e risurrezione fuori di Gesù Cristo, in cielo, in terra, nelle anime, nell’apostolato. La vita di Gesù Cristo si acquista: con i Santi Sacramenti, Sacramentali, l’uso della preghiera. Con i SS. Sacramenti: essi sono infatti i canali per cui questa vita passa dal Cuore di Gesù al cuore dell’Apostolo. L'Apostolo della stampa occorre: che sia puntuale a sempre ricevere ogni otto giorni il Sacramento della Confessione; ogni giorno si prepari con tutto il fervore alla S. Comunione. Lasci mai la S. Messa, poiché deve soddisfare assai per sé e molto per le anime».

Mente, volontà e cuore: tutto ciò deve vivere nell’apostolato della stampa, della comunicazione. Tre parole che per ogni comunicatore del Vangelo, della Chiesa, dovrebbero essere impresse nel lavoro quotidiano di informazione, di divulgazione nella società. Per la società, per Dio e i fratelli.