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Dottrina sociale
a cura di Stefano Fontana

Dopo Francesco

I fedeli confusi e la santa fretta

Molti fedeli attendono che il nuovo Papa si esprima su temi su cui il pontificato precedente ha seminato confusione. Una carrellata.

Dottrina sociale 21_05_2025
LaPresse

Nei confronti di Leone XIV c’è molta attesa, soprattutto dai fedeli che attendono dei chiarimenti sulla dottrina. Possiamo anche dire che in molti casi più che di attesa si deve parlare di vera e propria fretta di sentire parole chiare e confortanti. È una fretta sana, però, che non vuole far nessuna pressione sul Papa né mancargli di rispetto. Il motivo è che il semplice fedele, se volesse tenere per fede molte cose dette dall’autorità ecclesiastica durante l’ultimo pontificato sarebbe in enormi difficoltà. Sia la speranza che l’umiltà devono tenerne conto.

Se ci si attenesse solo a quanto insegnato ufficialmente nel pontificato di Francesco, oggi non si saprebbe se il matrimonio sia ancora indissolubile; se l’adulterio sia o no un peccato grave; se la sessualità fuori del matrimonio sia ammessa o meno dalla morale cattolica; se esistano ancora delle azioni intrinsecamente cattive che non si possono mai fare in nessuna circostanza e per nessuna intenzione; se in politica la Chiesa ritenga esserci dei principi non negoziabili o se, invece, tutto è negoziabile; se in politica si possa e debba collaborare con tutti o se bisogna distinguere; se sia lecito che l’autorità politica riconosca giuridicamente le unioni civili anche tra persone omosessuali; se sia giusto conferire alle Conferenze episcopali regionali il potere magisteriale di deliberare su questioni dottrinali; se il Catechismo possa essere cambiato nei suoi insegnamenti fondamentali; se le coppie omosessuali possano essere benedette in chiesa; se si possa sostenere che la pluralità delle religioni sia voluta da Dio; se i divorziati conviventi che esercitano l’attività sessuale possano o no accedere all’Eucarestia; se sia possibile ammettere alla Comunione i politici impegnati a favore dell’aborto; se si possa ammettere che il paganesimo dei popoli primitivi possa dare degli insegnamenti al cristianesimo e se è giusto che questo ad essi si ispiri; se la Chiesa abbia ancora una struttura gerarchica; se la distinzione tra Chiesa docente e discente sia ancora valida; se i laici nella Chiesa possano guidare i vescovi e i cardinali; se si possa essere contemporaneamente cattolici e appartenere alla Massoneria.

Si tratta di una situazione che obiettivamente giustifica una certa (santa) fretta…

Stefano Fontana