Fumata nera, il mondo in attesa del Papa che verrà
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Dopo l'esito scontato della prima votazione, l'attenzione mondiale resta fissa sul comignolo della Sistina fino all'elezione del successore di Pietro. Un segnale di forza per la Chiesa rispetto a un'opinione pubblica pregiudizialmente ostile. E non viene dalle "aperture" ma da un rito plurisecolare.
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Nonostante l'aiuto della chimica, l'illusione della fumata bianca alla prima comparsa di fumo è rimasta la stessa. Complice anche il forte ritardo rispetto alle attese: tutti aspettavano il responso alle 19, invece è arrivato soltanto due ore dopo. E la fumata era nera, anzi nerissima.
Il ritardo, però, c'era da aspettarselo perchè rispetto al 2013 ci sono 18 elettori in più. La processione e il giuramento hanno sforato i tempi previsti e poi, dopo l'«extra omnes», è stata la volta della meditazione del cardinale ultraottantenne Raniero Cantalamessa, descritta come «chilometrica». Le operazioni pre-scrutinio devono essere andate per le lunghe anche perché solamente 27 cardinali su 133 avevano già partecipato nel 2013 e dunque sapevano già come funziona questa affascinante ma complessa macchina.
Nonostante i numerosi varchi e i severi controlli, piazza San Pietro si è riempita grazie anche ad un pomeriggio assolato e al desiderio di assistere ad un evento destinato ad entrare nella storia. Si era detto che sarebbe stato quasi impossibile vedere il nuovo Papa oggi, ma la "paura" di perdersi il momento ha spinto migliaia di fedeli, pellegrini e turisti a presenziare già da oggi in piazza San Pietro. La marea umana riempiva tutta via della Conciliazione, fino alla nuova piazza Pia. I maxi-schermi hanno trasmesso le immagini della processione dalla Cappella Paolina e del giuramento in Sistina.
Quando monsignor Diego Ravelli ha pronunciato, con decisione, l'«extra omnes», all'interno del colonnato è scattato l'applauso guidato soprattutto dalla "falange" di religiose. Durante l'attesa della fumata, più volte la piazza si è illusa che fosse la volta buona, ha applaudito e gridato. Falso allarme. Le terrazze comuni dei palazzi attorno alla Cupola erano affollati come non mai. La vista è privilegiata, ma lo sguardo andava nella stessa direzione delle persone in piazza: verso quel comignolo così esteticamente «normale» ma con un compito incredibilmente importante. Ogni tanto, a rompere le regole e quasi a rilassare un po' gli animi, accanto al comignolo è comparso un gabbiano "ignaro".
La piazza di ieri, con le migliaia di telecamere puntate addosso al tetto della Sistina, è la rivincita della Chiesa su un'opinione pubblica che le è costantemente e pregiudizialmente ostile. Un segnale di forza che non arriva grazie alle innumerevoli e sempre più generose "aperture" alla modernità, ma da un rito che risale agli ultimi decenni del Quattrocento e che si mantenne anche anche quando i conclavi si tennero al Quirinale e non in Sistina. Alle 21:01 la grande emozione della piazza per il comignolo che ha iniziato a fumare – e il colore non lasciava dubbi: nera.
Il Papa non è stato eletto e d'altra parte sarebbe stato sorprendente il contrario. Mentre il cielo già scuro di Roma si colorava ancor di più di nero attorno alla Cupola, la folla ha cominciato subito a defluire verso via della Conciliazione mentre in piazza sono rimasti soprattutto sacerdoti e suore intenti a pregare il rosario in tutte le lingue del mondo. L'appuntamento è solo rimandato. Ma a quando?