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INTERVISTA

Don Di Noto: «Montero parla il linguaggio delle lobby pedofile»

«La ministra spagnola Irene Montero usa lo stesso linguaggio delle lobby pedofile. È il segnale che è iniziato l’ultimo miglio verso l’abisso: sdoganare la pedofilia per accettarla come una variante sessuale qualunque». Parla alla Bussola il prete anti-pedofilia don Fortunato Di Noto. «Consenso, diritto, adultizzazione: ecco perché quelle parole sono inquietanti».

Educazione 24_09_2022 English Español

«Sono sconcertato: la ministra spagnola Irene Montero usa lo stesso linguaggio delle lobby pedofile. È il segnale che è iniziato l’ultimo miglio verso l’abisso: sdoganare la pedofilia per accettarla come una qualunque variante sessuale».

Don Fortunato Di Noto, presidente di Meter, la Onlus attiva contro la piaga strisciante della pedofilia, è fuori di sé. Le parole della ministra dell’Igualdad del governo spagnolo di Sanchez Irene Montero, che ha detto che i bambini hanno il diritto di avere una sessualità purché consenzienti, non lo lasciano fermo un attimo. Sono parole forti, ma che hanno ricevuto il biasimo solo di pochi partiti politici, tra cui Vox, mentre anche fuori dalla Spagna nessuno si è interrogato sulla loro portata.

Parole che, come spiega in questa intervista alla Bussola don Fortunato, sono gravissime e indicatrici di un superamento di un limite.

Quale limite, don Fortunato?
La normalizzazione della pedofilia come variante sessuale. È un percorso che parte da lontano, se un ministro in carica di una democrazia come la Spagna parla così significa che il percorso è arrivato fino all’accettazione definitiva.

Lei denuncia da tempo i tentativi dei pedofili di insinuarsi nella società…
Nel 1995 ho scoperto il danese Pedophile Liberation Front, che aveva la spudoratezza di presentare come “un diritto” le attenzioni dei pedofili verso i bambini. Siamo nel 2022, e la lobby pedofila, ormai definisce la pedofilia un vero e proprio orientamento sessuale, ed è più che viva e vegeta questa accettazione.

Lei denunciò questo Fronte…
Il Corriere della Sera scrisse di me nel 1997, ma non ci fu nessuna reazione sociale. Nel frattempo, il movimento di naturalizzazione della pedofilia è andato avanti e ha preso il sopravvento.

Come?
Basta farsi un giro per internet. C’è il portale boylink (avvertenza, immagini forti ndr.) dei pedofili chiamati “adulti attratti dai minori”, ci sono gli autoproclamati "pedofili virtuosi", che giustificano la pedofilia non come atto, ma come stato da accettare, ci sono persino siti che offrono materiale anche per terapisti e giornalisti per inquadrare il pedofilo in un percorso di accettazione.

Tutto accessibile on line?
Certo, l’abbiamo segnalato più volte alle forze dell’ordine.

Che cosa intende quando dice che “giustificano la pedofilia non come atto, ma come stato”?
Secondo loro il pedofilo è giustificato finché non c’è il reato, cioè l’atto sessuale sui bambini. Ma il punto è che se si abbassa l’età del consenso e se si mette l’accento non sulle intenzioni dell’adulto, ma sul consenso del bambino il gioco è fatto.

Ed è proprio quello che ha fatto la Montero?
Esattamente. Le parole della Montero sono sconcertanti perché utilizzano lo stesso linguaggio di queste lobby pedofile. Il concetto è semplice: se il bambino ha diritto ad una sessualità con chi gli pare, è chiaro che l’adulto è già pronto a farsi avanti. In questo modo non c’è la violenza secondo loro, nel senso che il consenso elimina la violenza e tutto avviene nel campo della volontarietà.

Diabolico…
Il partito pedofilo olandese, che poi è stato sciolto, ma ora ha rilanciato il programma come abbiamo denunciato dopo aver scoperto il manuale del pedofilo, promuoveva proprio questo ragionamento dell’abbassamento dell’età del consenso. Uno dei suoi fondatori è stato arrestato.

Però questo linguaggio va avanti…
Da 30 anni nel deep web si svolge la giornata dell’orgoglio pedofilo, secondo loro la società è isterica perché non li accetta. Infatti, questi siti mettono l’accento anche sullo “stigma pedofilo”, come se fosse un pregiudizio da superare.

Anche la Montero sembra arrabbiarsi?
Esattamente, del resto quando la Montero si rivolge ai partiti che la ascoltano rimproverandoli perché non riconoscono questo presunto diritto dei bambini di avere una vita sessuale con chi gli pare, non è forse la stessa isteria?

Infatti, si arrabbia perché non accettano questo “diritto”.
E questo è lo spartiacque: passare dall’accettazione alla normalizzazione e infine approdare al diritto, significa che il tabù è infranto. Trovatemi un sistema giuridico che possa dire che a otto anni si ha la piena gestione del consenso, il quale per ovvi motivi comprende consapevolezza, maturità, libertà…

Che cosa pensa del fatto che a parlare così sia donna e madre di tre figli?
Grande pena e tristezza, ma in fondo questo è il frutto dell’ideologia. Qui ci stiamo giocando il futuro. Imporre la pedofilia come orientamento sessuale naturale significa raggiungere il punto più basso della distruzione dell’umano.

Eppure, nessuno ha protestato contro la ministra spagnola…
E anche questo è gravissimo. Il mondo della politica non capisce che cosa sia la pedofilia. Qui in Italia, leggendo i programmi elettorali, ho trovato qualche attenzione al tema dei minori, ma nessun coraggio nel contrasto della pedofilia e a come si stia insinuando nella cultura attraverso l’ipersessualizzazione dei bambini nella tv o nel cinema.

Crede che le parole della Montero debbano essere sanzionate?
Certamente. Ha violato la convenzione internazionale di Lanzarote (Convenzione del Consiglio d’Europa sulla protezione dei minori dallo sfruttamento e dagli abusi sessuali, 2007 ndr.) che afferma che non bisogna istigare un atto pedofilo. Ma i politici in generale non hanno compreso che il problema degli abusi sessuali sui minori è un’emergenza mondiale, su questo non temo di essere smentito da nessuno.

Su che cosa fa leva questa emergenza?
Se guardiamo bene, anche questo discorso della Montero su che cosa insiste? Insiste nel far passare il concetto che in fondo i bambini siano adulti. Il concetto di diritto, unito all’“adultizzazione” del bambino, in grado dunque di esprimere consenso e gusti sessuali personali, è la chiave per capire che si sta introducendo la pedofilia. Bisogna evitare la tutti i costi la strumentazione e la ideologizzazione dei e sui bambini.