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ANIMALISMO ED ECOLOGISMO

Botti o clima, l'orso si sveglia sempre

Prima gli animalisti mobilitati contro i "botti di Capodanno", poi l'orso svegliato dal letargo a causa dei botti. Ma gli anni passati, secondo la stampa, gli orsi si svegliavano per via del riscaldamento globale. Eppure la realtà è molto più semplice....

Creato 04_01_2013
Orso

Nei giorni scorsi grande spazio sui mass-media è stato dato alla campagna degli animalisti contro i cosiddetti “botti di Capodanno”: è stato chiesto a tutti i Comuni, soprattutto quelli più grandi, d’introdurre uno specifico divieto, a tutela di uomini e animali, e di non organizzare spettacoli pirotecnici. I numeri cambiano sensibilmente leggendo diversi quotidiani, comunque gli animali morti per colpa dei botti di San Silvestro sono stimati nell’ordine delle migliaia.

A scanso d’equivoci premetto che in famiglia amiamo gli animali e siamo contro ogni forma di crudeltà, non siamo per esagerati e pericolosi festeggiamenti, però desidererei come essere umano almeno il poter emettere una volta l’anno “in sicurezza” dei rumori, di livello inferiore dei tuoni, come fanno le nuvole durante un temporale, senza far sentire i bambini criminalizzati. La giusta misura è sempre il divieto di tutto, anche degli spettacoli pirotecnici? Quanti animali morti sono dovuti ai tuoni che si manifestano molto più frequentemente e con più rumore dei "botti di Capodanno"?

L’attenzione però va messa sulla notizia ripresa da numerosi mass-media due giorni dopo il Capodanno, ovvero la "conferma" di quanto fosse necessario il divieto chiesto dagli animalisti: “Orso svegliato dai botti di Capodanno passeggia infuriato vicino a San Vito. Le tracce del passaggio sulla pista da sci Antelao. Secondo i forestali l'animale ha vagato alla ricerca di un riparo sicuro”. Insomma i botti di capodanno avrebbero svegliato il letargo di un orso nel bellunese. La pattuglia del Corpo forestale dello Stato del Comando Provinciale di Belluno stava ispezionando la pista da sci ‘Antelao’ del comune di Santo Stefano di Cadore prima che fosse aperta al pubblico ed hanno rinvenuto escrementi (o fatte) freschi di orso sulla neve. Quindi si è ipotizzato che l’orso, svegliato nel suo leggero letargo dai botti di Capodanno, sarebbe uscito dalla tana, dalla paura se la sarebbe fatta sotto e poi stordito avrebbe girovagato alla ricerca della sua tana. 

La pattuglia del Corpo forestale dello Stato non l’ha visto ma dalle tracce ha ricostruito esattamente cosa accadeva a mezzanotte contemporaneamente ai botti. E certo che se nel bosco lontano dall’abitato un orso se l’è fatta sotto chissà quanti animali morti e feriti ci saranno stati nel paese. Ma questo l’articolo non lo scrive.

Sorprende però che stavolta a strappare violentemente dal letargo i poveri orsi siano stati i botti, perché negli anni scorsi era sempre stata colpa del cambiamento climatico, un risveglio che diveniva prova scientifica dell’ormai irreversibile riscaldamento globale. La Befana del 2007, ad esempio, i titoli erano del tipo: ”Orsa con due cuccioli sulla pista da sci. In questo periodo dovrebbero essere in letargo. Ma il clima ha scombussolato i loro ritmi”. “Un’orsa con due cuccioli ha attraversato una pista da sci poco dopo le ore 13 a Madonna di Campiglio, in Trentino, nella zona del Parco Adamello-Brenta. Normalmente in questo periodo invernale gli orsi sono in letargo, ma le particolari condizioni meteo degli ultimi mesi hanno scombussolato probabilmente i loro ritmi biologici. Di qui l’incursione pacifica sulla pista di sci, dove i turisti stavano tranquillamente scendendo a valle”. Negli anni precedenti ci furono altri casi simili, talvolta la causa del risveglio fu evidente come quando in Svezia un dodicenne cadde con gli sci su un orso in letargo e lo svegliò.
 
L’orso che ad inizio anno si sveglia a causa del riscaldamento globale o dei botti a confermare quanto previsto da ecologisti ed animalisti sembra proprio un altro caso della coincidenza che diventa prova causale. Su La Bussola Quotidiana ne abbiamo già parlato (vedi qui).

La realtà è che fino a pochi decenni fa non c’erano le piste da sci e sui monti gli orsi potevano lasciare temporaneamente il rifugio invernale, uscire per bere e alimentarsi, tornare poi a dormire sino all’arrivo della bella stagione. Visto che nessuno li vedeva gli esperti televisivi non si domandavnoa se andavano di corpo per motivi fisiologici o patologici. L’anno prossimo sarà il dannoso inquinamento acustico delle piste da sci a risvegliare l’orso? Intanto auguriamoci che il numero degli orsi cresca, quindi inevitabilmente lo sarà anche il numero di avvistamenti sulle piste da sci; speriamo che questo non serva a dimostrare che l’apocalisse è più vicina.