Via dallo Stato le paritarie. No, qualcosa c'è...
Vale ancora la pena lottare per la parità scolastica? Non sarebbe meglio “uscire dallo Stato” e godere di una vera libertà? Dopo anni di lotta, anche l’ultima riforma ha concesso alle famiglie solo briciole. E poi, c’è l’insegnamento gender che si profila obbligatorio. Dunque, che fare? Rispondono due nostre firme.
Vale ancora la pena lottare per la parità scolastica? Non sarebbe meglio “uscire dallo Stato” e godere di una vera libertà? Qualcuno inizia a domandarselo, e non senza ragioni. Dopo anni di lotta per strappare una minima dose di parità, giuridica ed economica, l’ultima riforma, quella di Renzi della "Buona scuola", ha concesso alle famiglie solo briciole. E poi, c’è l’insegnamento gender che si profila obbligatorio anche per le paritarie. Dunque, che fare?
BASTA CHIEDERE ALLO STATO. LE SCUOLE PARITARIE DEVONO FARE DA SOLE di Stefano Fontana
Nessuna parità e libertà discelta, nessuna autonomnia economica e poi sulle scuole paritarie incombre anche l'obbligo dell'insegnamento gender. Oggi la situazione è cambiata. Le scuole cattoliche devono uscire dallo Stato perché non producono educazione alternativa. I genitori si organizzino e mettano in piedi scuole totalmemte libere.
NO, NON BISOGNA CEDERE. QUALCOSA E' STATO OTTENUTO E OCCORE CONTINUARE di Marco Lepore
a parità è giuridica, ma non economica, e l’invadenza dello Stato quanto a obblighi di gestione e di conformità ai piani di studio nazionali, rende spesso affannosa e soffocante la vita di molte scuole paritarie. Ma c’è un “però”, ed è questo: conosco tante scuole paritarie che fanno un lavoro educativo e formativo eccellente. Per questo non bisogna arrendersi, anzi lottare ancora di più.