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Università estiva: la speranza operosa oltre i traumi storici

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Dalla Vandea a Guareschi, la risposta cristiana a quei processi epocali che hanno segnato in modo spesso violento la transizione a una società anticristiana. Appuntamento dal 17 al 20 luglio a Castellammare di Stabia con l'Osservatorio Van Thuân.

Attualità 27_05_2025

Dal 17 al 20 luglio prossimi si terrà la nuova edizione annuale della Università Estiva dell’Osservatorio. L’appuntamento è a Castellamare di Stabia, presso Napoli. Cos’è una Università Estiva? Perché il nostro Osservatorio la organizza ogni anno? Di cosa si parlerà in questa edizione? L’Università Estiva è un incontro residenziale di più giorni per approfondire insieme un tema culturale, nel nostro caso legato alla Dottrina sociale della Chiesa, guidati da esperti, in modo da uscirne poi con un quadro completo e approfondito a proposito di quell’argomento. È un seminario prolungato di formazione intellettuale e spirituale. È come assistere ad una serie di filmati collegati organicamente tra loro e non ad uno solo di essi. È un modo per raggiungere uno sguardo di insieme e non solo dei frammenti.

La sapienza ha bisogno di questo, essa non è una somma di nozioni, ma la capacità di orientare la vita in base ai primi principi e ai fini ultimi. L’uomo, però, non è solo intelligenza, anche se, sul piano naturale è proprio questa che deve stare alla guida della nave. Durante l’Università Estiva si partecipa ogni giorno alla Santa Messa, si sta insieme non solo in aula ma anche a pranzo o per trascorrere la serata. La residenzialità, qui, si dimostra decisiva per i buoni esiti dell’esperienza. Conoscersi e condividere è una gran bella cosa. A questo scopo può essere anche utile l’ambiente naturale ameno e piacevole in cui si svolgono i lavori.

Abbiamo così risposto alla prima domanda. Vediamo ora la seconda. Il nostro Osservatorio da qualche anno organizza anche questa esperienza per il suo alto valore formativo e perché la Dottrina sociale della Chiesa è un corpus dottrinale complesso e articolato che ha bisogno di una sistematica applicazione. Le conferenze sono certamente utili, ma rischiano di lasciare il tempo che trovano. L’Osservatorio propone varie formule formative, ma questa ha due caratteristiche particolarmente importanti: il livello scientifico dei contenuti, pur trattati in modo comprensibile a tutti, e la chiara impostazione culturale di fondo ispirata alla filosofia cristiana, al realismo metafisico e alla consolidata tradizione della Chiesa. Chi vi partecipa sa che troverà posizioni intellettuali ferme e per niente disposte a concessioni e accomodamenti quando si tratta di verità di ragione e di fede. Il fondamento è il diritto naturale e la rivelazione. L’Università permette di unificare le due dimensioni della conoscenza intellettiva e dell’agire pratico, nella speranza di educare alla coerenza tra la fede e la vita. Certamente ognuno agisce come pensa, il pensiero viene prima ma è anche in rapporto vitale con l’azione. Insieme al Rapporto annuale e alla Giornata nazionale della Dottrina sociale della Chiesa, l’Università Estiva è una specie di “fiore all’occhiello” dell’Osservatorio, ossia è il momento in cui meglio si percepisce la sintesi di quanto l’Osservatorio propone nel settore di impegno a cui è dedicato.

Eccoci infine alla terza domanda. Quest’anno il titolo è La speranza operosa oltre i traumi storici. Cosa sono e quali sono questi “traumi storici”? Sono quei processi epocali che hanno segnato in modo spesso violento la transizione da una società cristiana ad una anticristiana. Le idee vengono prima delle rivoluzioni, però le rivoluzioni impongono a loro volta forti cambiamenti nelle idee. La guerra dei Vandeani o degli Insorgenti antinapoleonici, la rivolta dei Cristeros in Messico e le guerre carliste, testimoniano drammaticamente da un lato la ferocia dell’anticristianesimo mascherato da libertà e, dall’altro, il martirio eroico dei fedeli in difesa della fede. Anche ai nostri giorni avvengono traumi storici, anche se si presentano in nuove forme come i forti cambiamenti avvenuti nell’Irlanda un tempo cattolica oppure i vari traumi della postmodernità. La stessa rivoluzione liberale della modernità filosofica e politica deve essere valutata come un grande trauma storico. Il tema di quest’anno è quindi di grande interesse, se perfino Giovannino Guareschi verrà interpellato dai relatori a proposito dei drammi italiani del dopoguerra.

Il titolo però non accenna solo ai traumi storici, ma anche alla speranza operosa che deve continuare oltre e nonostante i traumi storici. La relazione di chiusura, che sarà tenuta del prof. Giovanni Turco a cui si deve il coordinamento dei lavori dell’Università Estiva, è infatti dedicata a Le radici ontologiche della speranza.



Qui la locandina con il programma e le modalità di partecipazione. Tutti sono invitati.