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Una Chiesa che non si lascia dettare l'agenda dal mondo

L'omelia di Francesco rievoca il monito di dieci anni fa a non diventare una «Ong assistenziale». Ed è esattamente ciò che è avvenuto.

Borgo Pio 05_10_2023

Nella ricorrenza di san Francesco d'Assisi, con la Santa Messa sul sagrato della Basilica vaticana e l'apertura dei lavori nel pomeriggio, ha avuto inizio l'Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (e dei non-vescovi, come ha spiegato padre Gerald Murray al convegno La Babele sinodale organizzato da La Nuova Bussola). 

Durante l'omelia il Santo Padre ha auspicato «una Chiesa che, con animo lieto, contempla l’azione di Dio e discerne il presente. E che, fra le onde talvolta agitate del nostro tempo, non si perde d’animo, non cerca scappatoie ideologiche, non si barrica dietro convinzioni acquisite, non cede a soluzioni di comodo, non si lascia dettare l’agenda dal mondo». Insomma, una Chiesa non mondana, che rievoca la prima omelia pronunciata dopo l'elezione a pontefice, ancora nella Cappella Sistina all'indomani della chiusura del conclave, quando Francesco ammonì che «se non confessiamo Gesù Cristo, la cosa non va. Diventeremo una ONG assistenziale [pietosa nell'originale], ma non la Chiesa, Sposa del Signore».

Auspici del tutto condivisibili ma lungi dal realizzarsi: mai come in questi dieci anni abbiamo visto la Santa Sede esaltare le ONG e ammiccare alle varie agende (climatiche e non). Al n. 58 dell'esortazione apostolica Laudate Deum c'è un chiaro endorsement a «gruppi detti “radicalizzati”», che «occupano un vuoto della società nel suo complesso, che dovrebbe esercitare una sana pressione». E a presentare l'esortazione questa mattina in Vaticano c'è Luisa-Marie Neubauer leader di “Fridays for Future” in Germania. Almeno non si venga a dire che l'agenda del vicario di Cristo è diversa da quella della vicaria di Greta.