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ABORTO

Trump scrive ai pro-life, rinnovando l'alleanza

Lettera di Donald Trump alle associazioni del mondo pro-life americano, elencando i risultati ottenuti dalla sua amministrazione e promettendo altri passi avanti. Visto con scetticismo nel 2016, per le sue precedenti posizioni pro-choice, Trump ha dimostrato di aver sposato la causa con un impegno senza precedenti. Ora rinnova l'alleanza per il 2020. Qui il testo integrale in italiano

Vita e bioetica 16_09_2020
Trump alla Marcia per la Vita

Il 3 settembre, a due mesi esatti dalle elezioni presidenziali, Donald J. Trump ha inviato una lettera al mondo pro-life per sottolineare i risultati ottenuti nei quattro anni della propria Amministrazione e per rinnovare pubblicamente il proprio impegno antiabortista. Lo aveva fatto anche nel 2016, dopo avere firmato uno storico articolo, ovviamente passato in silenzio dalla grande stampa.

L’alleanza fra il presidente e il mondo pro-life è del resto solida. In realtà è sempre più incisiva, come ha dimostrato il vibrante intervento di suor Deirdre Byrne alla Convention nazionale del Partito Repubblicano, che ha definito Trump «Il presidente più pro life che gli Stati Uniti d’America abbiano avuto».

Grande merito ne va alla “Susan B. Anthony List”, che dal 1993 s’impegna per fare eleggere personale politico pro-life a ogni livello della vita pubblica statunitense. Il vicepresidente, Mike Pence, ne è testimonial da tempi non sospetti e il suo leader, Marjorie Dannenfelser, cattolica (ed ex episcopaliana), fu scelta da Trump quattro anni fa per dirigere il comitato di consulenza abortista in campagna elettorale. Quell’organismo è poi cresciuto, significativamente, e oggi è un coordinamento nazionale, “Pro-Life Voices for Trump”, che è molto di più, se mai lo è stato, di una furbata elettorale. È lo strumento che sta facendo la differenza, agendo in primis sulle strutture legislative del Paese nordamericano, e che dimostra concretamente come sia davvero possibile un’altra politica. Quella che segue è la traduzione (con alcune note redazionali) della lettera di Trump del 3 settembre.

 

Cari attivisti e leader pro-life,

nel 2016 mi sono candidato alla presidenza difendendo la vita e, con il vostro appoggio, abbiamo conquistato la Casa Bianca. Dal momento del mio insediamento ho quindi governato da, orgogliosamente, presidente più pro-life della storia del nostro Paese. Assieme, durante il mio primo mandato, abbiamo ottenuto davvero molto per i bambini non nati e per le loro madri:

 

- trasformando la magistratura attraverso la nomina dei giudici Neil Gorsuch e Brett Kavanaugh alla Corte Suprema federale degli Stati Uniti d’America e di più di altri 200 giudici di tribunali subordinati;

- combattendo a favore dei bambini non ancora nati di tutto il mondo attraverso l’approvazione della normativa “Protecting Life in Global Health Assistance”, che impedisce di finanziare l’industria internazionale dell’aborto mediante il gettito fiscale e che contrasta gli sforzi profusi nell'Organizzazione delle Nazioni Unite per fare dell'aborto un diritto internazionale;

- bloccando il finanziamento con denaro dei contribuenti alla grande industria dell'aborto, per esempio la Planned Parenthood, attraverso il “Title X Protect Life Rule” (1);

- combattendo per i diritti della coscienza delle Piccole sorelle dei poveri e di professionisti del settore medico, quali gli infermieri, che non possono essere costretti a prendere parte alle operazioni di aborto;

- ponendo fine al finanziamento pubblico a quelle nuove ricerche mediche condotte dagli Istituti nazionali di sanità che utilizzino parti del corpo di bambini abortiti;

- essendo il primo presidente che abbia mai partecipato di persona alla Marcia per la vita e al Gala per la vita della Susan B. Anthony List.

 

Ebbene, sono candidato alla rielezione in novembre e ho bisogno del vostro aiuto per opporre la mia presidenza che con risolutezza difende la vita all’estremismo filoabortista di Joe Biden.

Il Partito Democratico sostiene apertamente l’aborto libero, fino al momento stesso della nascita del bambino, e persino l’infanticidio, dal momento che abbandonerebbe alla morte i sopravvissuti ad aborti falliti. Il modo in cui Biden sostiene il finanziamento pubblico dell’aborto a richiesta evidenzia perfettamente il favore con cui il candidato Democratico appoggia questi estremismi. Costringere i contribuenti a pagare l’aborto è una politica aberrante che va sconfitta nelle urne. E, scegliendo l’estremista filoabortista Kamala Harris come candidato alla vicepresidenza, su questo tema Biden ha voluto raddoppiare il carico.

Con il vostro aiuto otterrò la rielezione e in questo modo garantirò a tutti noi altri quattro anni di combattimento nelle trincee per la difesa dei bambini non nati e delle loro madri. Assieme lavoreremo per

- proseguire la metamorfosi della magistratura federale, riempiendo la Corte Suprema e i tribunali subordinati di giudici che rispettino la Costituzione invece di legiferare in proprio a favore dell'aborto;

- superare l’ostruzionismo parlamentare opposto dai Democratici, finalmente approvando e varando il “Pain-Capable Unborn Child Protection Act”, il “No Taxpayer Funding for Abortion Act” e il “Born-Alive Abortion Survivors Protection Act”;

- privare completamente la grande industria dell'aborto, per esempio la Planned Parenthood, di finanziamenti che provengano dal gettito fiscale.

Ringrazio Marjorie Dannenfelser e Christina Bennett, che presiedono la mia coalizione “Pro-Life Voices for Trump”. E sollecito ogni americano pro-life a unirsi a questo sforzo facendo la propria parte per sconfiggere l’estremismo filoabortista in novembre, al cui posto potremo invece ottenere una grande, storica vittoria per i bambini non nati e per le loro madri.

Donald J. Trump

 

 

Note

(1) Il “Protect Life Rule” modifica il “Title X Family Planning Program” con cui, dal 1970, lo Stato riesce anche a garantire la “pianificazione familiare” ai cittadini meno abbienti.

(2) Il “Pain-Capable Unborn Child Protection Act” è una proposta di legge pendente al Congresso federale per vietare l’aborto dal momento in cui il feto è in grado di percepire dolore; il “No Taxpayer Funding for Abortion Act” renderebbe permanente il divieto di finanziare l’aborto con il denaro pubblico, misura che invece ora va riapprovata annualmente; e il “Born-Alive Abortion Survivors Protection Act” prescriverebbe ai medici di soccorrere e curare i bambini che sopravvivessero a un aborto fallito.