• REDEMPTORIS CUSTOS/6

    San Giuseppe e la buona morte (quella vera)

    Con la secolarizzazione si è perso il senso cristiano della morte, in favore di una concezione materialista che vede nel trapasso la fine di tutto e inganna con l’eutanasia. San Giuseppe, patrono della buona morte perché spirato tra Gesù e Maria, ci ricorda invece la necessità di vivere e morire in grazia di Dio, dandoci un insegnamento attualissimo in tempo di Covid.

    • IL CUSTODE DEL REDENTORE

    San Giuseppe, sposo (giovane) e vergine per il Regno

    Certe distorsioni degli apocrifi, che san Girolamo chiamava «deliramenta», hanno falsificato la verità storica e teologica su san Giuseppe. Che aveva consacrato la sua verginità per il Regno dei Cieli, come insegnano santi e pontefici, ed era giovane quando sposò Maria. Al suo ruolo essenziale nella storia della Salvezza deve corrispondere un’adeguata iconografia, così da aiutare una nuova evangelizzazione.

    • A 30 ANNI DALLA REDEMPTORIS CUSTOS

    «Vi spiego quant’è grande il Custode del Redentore»

    «La paternità è lo strumento che Dio ha messo in mano a san Giuseppe per servire Gesù, appunto come padre». «San Giuseppe è prima di tutto un contemplativo». «Purtroppo oggi nei libri di dogmatica e nei seminari la sua figura è assente». Intervista a padre Tarcisio Stramare, teologo che ha collaborato con Giovanni Paolo II alla Redemptoris Custos, l’esortazione apostolica sulla missione di san Giuseppe di cui oggi ricorre il 30° anniversario.