• INTERVISTA

    «Solo lo Spirito Santo può salvarci da calamità e guerre»

    L’attuale quadro mondiale mostra che oggi è «più che mai necessario diffondere la potente preghiera della Signora di tutti i Popoli». Una preghiera profetica, come l’inizio della guerra in Ucraina ha reso evidente. La Bussola intervista padre Gabriel Heinzelmann, rettore della Cappella di Amsterdam dove il 28 maggio si terrà l’annuale Giornata internazionale di Preghiera.

    • LA DECISIONE DELLA CDF

    Signora di tutti i Popoli: no alle apparizioni, sì al culto

    Le presunte apparizioni di Amsterdam, approvate dal vescovo nel 2002, non sono riconosciute dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, né lo sono i messaggi. È però consentita la venerazione pubblica, ossia divulgare il titolo di Signora di tutti i Popoli, l'immagine e la preghiera (modificata). Questa l’essenza del chiarimento emanato dalla Diocesi di Haarlem in accordo con la CDF, al termine di un caso sorto la scorsa estate.

    • SIGNORA DI TUTTI I POPOLI

    Akita-Amsterdam, la lettera che mostra l’agire di Maria

    Il 28 febbraio 1989 John Shojiro Ito, il vescovo che approvò le apparizioni di Akita, scrisse una lettera al suo omologo di Haarlem, mons. Henricus Bomers. Lo informò dei legami tra la statua della Madonna in Giappone e l’immagine della Signora di tutti i Popoli. E gli spiegò che, nella prima apparizione a suor Sasagawa, un angelo aveva pregato con lei la preghiera di Amsterdam. Città dove lo stesso Ito si recò in pellegrinaggio…

    • IL CASO

    Signora di tutti i Popoli, Punt ricostruisce i fatti

    Una lettera privata (passata a un giornalista) a firma del nunzio apostolico in Libano cita un documento del 1974 della CDF e sostiene che questa, oggi, ritenga non conveniente la venerazione a Maria “Signora di tutti i Popoli”. Sconcerto tra i devoti. Ma il vescovo emerito di Amsterdam, J. M. Punt, che approvò le apparizioni nel 2002, ricostruisce tutte le tappe e dimostra che Roma negli anni ’80-’90 ha già dato il permesso per il titolo e la venerazione pubblica. Ora, la CDF farà chiarezza?