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ABORTO NEGLI USA

Samuel Alito difende la vita dall'assalto "democratico"

Il giudice della Corte Suprema Usa Samuel Alito, autore della storica sentenza Dobbs sull'aborto, ha tenuto una conferenza a Roma in cui ha risposto a una serie di attacchi dei leader del mondo democratico. Il diritto alla vita è "il fondamento primo di ogni altra libertà”. Negli Usa la contestazione abortista sta sfociando nel terrorismo. 

- VIDEO: IL PRINCIPIO DI ALITO

Vita e bioetica 30_07_2022
Samuel Alito

I Giudici Supremi americani rilasciano commenti sulla sentenza Dobbs, subiscono censure e minacce di morte, mentre Joe Biden nel chiarire le sanzioni contrarie all'obiezione di coscienza, raccoglie le dure critiche dalla Conferenza Episcopale USA.

Il giudice Samuel Alito, autore della storica sentenza Dobbs contro Jackson Women's Health Organization che ha sconvolto mezzo secolo di precedenti abortisti della Corte Suprema, ha per la prima volta commentato, seppur marginalmente, le critiche rivolte alla decisione. Il 21 luglio scorso Alito è stato l'oratore principale della cena di gala ‘Religious Liberty Summit’ organizzato dalla Notre Dame University a Roma dal 20 al 22 luglio. La notizia e il video dell'intervento è stato ripreso da agenzie di stampa mondiale, mass media e da molti quotidiani internazionali solo ieri 29 luglio.

Nel suo intervento (qui il video integrale), che aveva come oggetto principale il diritto alla libertà religiosa, la bontà della tradizione americana e le sfide globali che questo diritto inalienabile deve affrontare nella società attuale, irreligiosa e ampiamente secolarizzata, oltre a ribadire la convinzione della maggioranza dei giudici della Corte Suprema (“la nostra Costituzione prevede alcuni diritti e non altri”), il giudice Alito ha risposto con ironia e sagacia alle sconsiderate ed irrispettose critiche rivolte alla sentenza di molti leader politici (Boris Johnson, Emmanuel Macron, Justin Trudeau). E ha ridicolizzato l'intervento del Principe Harry, duca di Sussex, all’Onu, che aveva paragonato la decisione della Corte Suprema di azzerare il falso diritto costituzionale all’aborto, all'invasione russa dell'Ucraina. "In questa legislatura” ha ricordato  Samuel Alito ai suoi ospitii, “ho avuto l'onore di scrivere, credo, l'unica decisione della Corte Suprema nella storia di questa istituzione che sia stata criticata da tutta una serie di leader stranieri che si sono sentiti perfettamente a proprio agio nel commentare la legge americana".

Nel suo intervento il giudice Alito ha correttamente ricordato come il rispetto della dignità umana, di ciascuna persona, sia "il fondamento primo di ogni altra libertà”; una evidenza che troppo spesso colpevolmente sfugge dalle valutazioni dozzinali sulla sentenza Dobbs che si sono lette nelle ultime settimane. Una stoccata chiara alle ingerenze ignoranti e politicamente motivate che hanno visto nelle scorse settimane persino il Parlamento ed alcuni esponenti della Commissione Europea unirsi al coro degli abortisti. Lo stesso 21 luglio, durante un'apparizione pubblica a una conferenza sui temi giuridici in Montana, il giudice Elena Kagan, nominata dai Democratici alla Corte Suprema, ha messo invece in risalto la sua preoccupazione crescente perché la Corte “se, nel corso del tempo, perde ogni legame con il pubblico e con il sentimento dell'opinione pubblica, questa è una cosa pericolosa per una democrazia". Per i giudici nominati dai Dems solo se le decisione sono popolari allora sono anche democratiche, poco importa se siano costituzionalmente corrette.

Questo è il cuore dell’attacco della democrazia, ancor più se prendiamo atto quanto il ‘sentimento popolare’ sia volubile e manipolabile con campagne mass mediatiche di minoranze estremiste. Ieri intanto si è saputo che Nicholas John Roske, l'uomo californiano accusato di aver tentato di uccidere il giudice della Corte Suprema Brett Kavanaugh, lo scorso 8 giugno, aveva l'obiettivo dichiarato di cambiare la composizione della Corte Suprema "per i decenni a venire". Lo ha scritto lui stesso ad utenti internet non identificati: il suo obiettivo iniziale era quello di rovesciare la bozza di decisione della Roe v. Wade, nei giorni successivi alla sua divulgazione e, successivamente avrebbe dichiarato che, non solo voleva sparare a tre giudici conservatori (“se ci sono più giudici liberali che conservatori, avranno loro il potere") ma si era attivato nei mesi di maggio e giugno per cercare su internet il più “silenzioso fucile semi-automatico’ sul mercato”. Roske è accusato di tentato omicidio di un giudice degli Stati Uniti. Si è dichiarato non colpevole e la data del processo è stata fissata per il mese prossimo. Dunque, come abbiamo più volte sostenuto su La Bussola, il trafugamento illegale della bozza della sentenza, la sua pubblicazione, le polemiche violente, gli attentati prima e dopo la Sentenza Dobbs, le urla le le minacce di fiancheggiatori politici e pseudo intellettuali, potevano e possono portare alla morte dei giudici supremi con la finalità di determinare una maggioranza abortista e pro Lgtbi nei prossimi anni.

Non facciamo illazioni, prendiamo atto dei fatti, delle dichiarazioni degli abortisti, dei politici Dems e degli inquietanti e, a questo punto, conniventi silenzi di Presidente e Vice Presidente degli Usa. A tal proposito, Joe Biden in nelle scorse 24 ore non ha solo nominato l’avvocato Julie Rikelman che rappresentava il Center for Reproductive Rights nel caso Dobbs come giudice federale e promosso un incontro tra i vertici del Dipartimento della Giustizia e gli esperti legali delle multinazionali della morte per delineare con loro le migliori strategia di applicazione delle decisioni pro aborto del Dipartimento della Salute, ma ha anche pubblicato una guida in cui si ribadisce che il controllo delle nascite gratuito è garantito dall'Affordable Care Act, indipendentemente dallo Stato in cui si vive.

Ma oltre ai singoli stati Repubblicani, anche i vescovi Usa danno battaglia con una chiara e dura dichiarazione contro i nuovi regolamenti dell’amministrazione Biden che considerano l’aborto un ‘cura’ e violano i diritti di libertà religiosa e obiezione di coscienza di medici, operatori e strutture ospedaliere cattoliche e cristiane. Quando vien meno il rispetto per il diritto inalienabile per la dignità umana, diceva Samuel Alito, la libertà di coscienza e religione è in pericolo e l’amministrazione Biden lo sta dimostrando ampiamente.