Sammy Basso, il vescovo non esclude la beatificazione
La morte del giovane affetto da progeria ne ha messo ancora più in risalto il profilo spirituale. E in molti lo vorrebbero sugli altari.
La morte di Sammy Basso, avvenuta il 5 ottobre scorso a 28 anni, ha messo ancora più in risalto la fede del giovane biologo affetto da progeria: «potrei dire qualsiasi cosa su di me, ma se non dicessi che ho fede è come se non dicessi niente», affermava. Sammy credeva in Cristo e anche il suo impegno scientifico era vissuto nell'ottica di un sano connubio tra scienza e fede (come ha ben ricostruito Ermes Dovico qui su La Bussola).
Una profonda spiritualità ulteriormente emersa dal suo testamento spirituale, letto dal vescovo di Vicenza, mons. Giuliano Brugnotto, durante i funerali. E che di fronte al sorgere spontaneo di una fama sanctitatis non si tira indietro: «In questi giorni è emerso il profilo spirituale di Sammy», ha detto mons. Brugnotto nel corso di un evento a Mestre, «che ha espresso una santità nella vita ordinaria assieme a una profondità interiore straordinaria. Non escludo la possibilità di aprire per lui, tra 5 anni, come prevede l’attuale procedura canonica, la causa di beatificazione».