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VIETARE LE FIABE?

Salviamo la Bella addormentata dal nuovo mostro

Per poter annientare la civiltà occidentale non basta distruggerne la religione e calunniarne la storia. È indispensabile eliminare le fiabe. La loro funzione è quella di contenere e raccontare il dolore, di preparare ad affrontarlo. La narrazione fantastica è il luogo dove teniamo i mostri. Ecco il perché oggi si fa guerra alla Bella Addormentata.

Editoriali 26_11_2017

Si definisce genocidio lo sterminio di un popolo, l’assassinio fisico e sistematico, i corpi buttati a marcire nelle fosse comuni, sotto le mosche, con gli occhi mangiati dai vermi. Si definisce etnocidio un sistema di annientamento più aggraziato ed elegante: distruggere l’anima di quel popolo, deridendone la religione, la storia, la cultura. Una volta che la loro anima è stata annientata i popoli si annientano da soli con la denatalità, e così risparmiamo sulle mosche e sui vermi. Le storie sono uno dei costituenti, uno dei pilastri dell’immaginario collettivo.

Per poter annientare la civiltà occidentale non basta distruggerne la religione, calunniarne la storia. È indispensabile eliminare le fiabe. Le fiabe devono essere feroci e atroci, perché la loro funzione è proprio quella di contenere e raccontare il dolore, di preparare ad affrontarlo. La narrazione fantastica è il luogo dove teniamo i mostri. Quando qualcosa è troppo atroce per poterlo guardare negli occhi direttamente lo nascondiamo tra le volute d'argento delle fiabe.

La penultima notizia sul fronte della distruzione del nostro violento e straordinario patrimonio di fiabe e storie fantastiche è la decisione del 2015 del ministro della cultura francese signora Najat Vallaud-Belkacem di eliminare le fiabe classiche da qualsiasi testo scolastico, in quanto troppo violente e sessiste. A oggi risale l’ultima notizia che ci auguriamo tanto che sia falsa: una gentile signora inglese, Sarah Hall di Northumberland Park ha vivamente consigliato di mettere al bando La Bella Addormentata in quanto rappresenta una molestia sessuale: un bacio dato senza consenso. Le fiabe devono essere atroci e feroci, perché devono raccontare la realtà: le realtà più crude e tremende, e dato che la raccontano ai bambini questa realtà, la tengono nascosta tra volute d’oro e d’argento, ma resta feroce.

Le nostre congratulazioni alla signora inglese: ha ragione lei. La Bella Addormentata è una fiaba che ha antenati illustri e riconoscibili, per esempio la fiaba Sole Luna e Talia di Basile: il principe che trova la principessa, questo corpo tiepido e abbandonato nel sonno, si unisce con lei, che concepisce due bimbi, due gemelli, e sarà il movimento del maschietto nel suo ventre che finalmente la risveglia. Questa fiaba contiene allusioni alla deflorazione e alla violenza del desiderio maschile, proprio perché le fiabe contengono la realtà, non la edulcorano, la contengono. E contiene anche la dolcezza della vita che nasce e germoglia e risveglia una madre addormentata, persa nell’incoscienza.

Questa è la nostra storia, la storia di quasi ogni donna: noi eravamo perse nell’incoscienza delle nostre vite sterili, il peso, la bilancia, l’esame, lo stipendio. Quando finalmente siamo rimaste incinte, allora il figlio che portavamo ci ha svegliate dall’incoscienza, ci ha riportato alla vita. E una delle fiabe con cui si prepara il bambino alla realtà. Nella versione di Perrault il principe si limita a baciare la principessa, dopo averla raggiunta mediante la magia, o forse la grazia, che fa diradare davanti a lui la selva di rovi che la custodiva.

Ci sono molti significati in questo bacio che risveglia: è anche il bacio dell’uomo, il contatto dell’uomo, che risveglia la bella addormentata: la ragazzina rinchiusa dentro l’anoressia, oppure nel perfezionismo scolastico, prigioniera dei rovi, che improvvisamente si apre alla vita. C’è addirittura un significato religioso, dato che nella letteratura fantastica, nella metafora, non ci sono contraddizioni: i significati sono sempre molteplici e non si escludono gli uni con gli altri: una creatura nata con tutte le doti, ma con la maledizione della morte, che viene riportata la vita da un salvatore. 

E qui si arriva la seconda parte della storia, che evidentemente la signora Sarah Hall di Northumberland ignora. Il principe sposa la principessa, e poi si parte per un lunghissimo viaggio, ignorando, o dimenticando, che la propria madre è un’orchessa. In sua assenza la simpatica nonna cercherà di mangiarsi i nipotini, nati nel frattempo, salvati solo dall’accortezza del fuoco che sostituisce le loro carni con quelle di animali della foresta. E anche questa parte della fiaba è importantissima: quanti matrimoni sono stati annientati, quante vite distrutte dall’acrimonia di una madre che non riesce diventare suocera, che non riesce a perdonare la donna che ha portato il figlio. Nella vita vera, in quelle di tutti i giorni, quanto spesso questo successo.

E poi, di nuovo, eccolo qui, il terrificante fantasma del cannibalismo, spessissimo presente nelle fiabe. Il cannibalismo è veramente accaduto sul suolo europeo, durante le grandi carestie, soprattutto quelle legate alle guerre molto prolungate. Il cannibalismo è esistito, e i bambini muoiono per primi, sono più facili da acchiappare. I bambini sono stati mangiati. Ma questo è un tabù assoluto. Dopo che ci siamo mangiati i morti, non possiamo guardarci in faccia gli uni con gli altri. Quindi il cannibalismo è stato negato, non è stato raccontato, però rimasto incastonato nelle fiabe.

E noi abbiamo questa straordinaria fiaba, La Bella Addormentata, carica di dolore e di ferocia, di arcaica potenza di amore e tenerezza, che qualcuno vuole annientare per una qualche insulsa e annacquata storia politicamente corretta. Non ci facciamo illusioni. Da un momento all’altro anche le nostre grandi fiabe saranno vietate. Sarà il penultimo gradino. L’ultimo sarà la Bibbia, che è violenta, sessista, e anche parecchio omofoba. Le nostre straordinarie fiabe piene di dolore e stupore, di atrocità e meraviglia saranno vietate da questo branco di sciacquine e sostituite con le insulse fiabe gender: «Specchio specchio delle mie brame chi è la più politicamente corretta del reame». Fondiamo le Brigate Fratelli Grimm: ci consegneremo ciclostilati di Biancaneve riparati negli angoli dei vicoli bui. Salviamo questo straordinario patrimonio dei nostri figli.