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Comunismo

Ricostruita in Cambogia la chiesa distrutta dai Khmer rossi

Sorge in un piccolo villaggio nello stesso punto in cui si trovava la chiesa distrutta negli anni 70 del secolo scorso

Non sono ancora del tutto guarite le ferite inflitte alla Cambogia dai Khmer rossi che nel tentativo di realizzare il loro delirante progetto comunista tra il 1975 e l’inizio del 1979 uccisero da 1,5 a tre milioni di persone. È con grande gioia che il 30 novembre la comunità cristiana di Kampong Ko, un villaggio in mezzo alle risaie nella prefettura apostolica di Battambang, ha celebrato con una cerimonia solenne la consacrazione della chiesa intitolata a Santa Teresa d’Avila: un edificio in muratura che sostituisce quello di legno costruito nel 1995 nello stesso luogo in cui sorgeva la precedente chiesa in muratura danneggiata dalla guerra e poi completamente distrutta dai khmer rossi. Kampong Ko è nato e si è sviluppato – spiega padre Franco Legnani, missionario del Pime – come comunità cristiana, costituita inizialmente da un gruppo di poveri ai quali, negli anni 60 del secolo scorso, padre Venet Robert, un missionario francese, aveva dato la possibilità di coltivare dei terreni costruendo una piccola diga, motivo per cui nel paese non c’è una pagoda buddista. Il rito di inaugurazione è stato presieduto da monsignor Enrique Figaredo Alvargonzales, il prefetto apostolico, affiancato dal parroco del distretto di Kampong Thom, padre Kristogia Komlavi Todjiro, originario del Togo e anche lui missionario del Pime, al quale si deve il completamento della chiesa grazie all’intervento di una benefattrice spagnola e delle Pontificie Opere Missionarie. Il nastro dell’inaugurazione è stato tagliato dalle due donne più anziane del villaggio, una delle quali ha 102 anni ed era stata battezzata da padre Venet. Padre Kristofia spera di poter un giorno aprire anche una piccola scuola e un centro pastorale che ospiti i ragazzi nel doposcuola.