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L'ITINERARIO

Resurrezione a Sansepolcro

Simbolo della città, della sua origine e della forza della sua comunità, merita di esser visitato il giorno di Pasqua.

Visto e mangiato 07_04_2012
Resurrezione

opera arteL’antico Borgo del Santo Sepolcro è la città natale di uno dei più grandi pittori del Rinascimento italiano, Piero della Francesca e uno dei borghi più affascinanti dell’ultimo tratto dell’Appennino toscano, in posizione dominante sulla valle del Tevere.

Secondo la tradizione Sansepolcro venne fondata dai due santi pellegrini Arcano ed Egidio, che costruirono in questa località una cappelletta dove custodire alcune reliquie provenienti dalla Terra Santa. Questa importante presenza diede identità al borgo, che gli stessi annali del comune medievale chiamano Novella Gerusalemme. Una Novella Gerusalemme piccola ma prospera, attiva nel commercio del guado, il pigmento blu tratto dall’omonima pianta utilizzato per tingere i tessuti, che dal Trecento al Cinquecento conosce il suo apogeo e si arricchisce di palazzi e chiese che adornano ancora oggi il centro storico: la Cattedrale dedicata a San Giovanni Evangelista, la Chiesa di San Francesco, i palazzi Alberti, Aggiunti, Graziani, Ducci del Rosso, delle Laudi, e infine il Palazzo della Residenza o dei Conservatori. In questo improntante edificio, oggi Palazzo Comunale e Museo Civico, Pietro del Borgo (così si firmava Piero della Francesca) dipinse uno dei suoi capolavori, l’affresco della Resurrezione.

Un’opera semplice e perfetta, che nel rigore prospettico e formale caratteristico della pittura di Piero, emoziona lo spettatore per la forza pacata ma assoluta che emerge dall’effige di Cristo risorto. Cristo si solleva dal sepolcro nel silenzio e nell’immobilità della natura e degli uomini, i soldati addormentati davanti alla tomba. La sua divinità ha ormai vinto la morte e il trionfo è sottolineato dal vessillo crociato che impugna con la mano destra e dall’integrità di un corpo statuario in cui i segni delle ferite sono ormai una lieve traccia che non ne turba la perfezione. Gli occhi spalancati guardano un orizzonte che oltrepassa la posizione dello spettatore e comprende l’intero universo.

La Resurrezione di Sansepolcro era ed è simbolo della città, della sua origine e della forza della sua comunità, che la vuole nel palazzo pubblico. Mai scelta fu più lungimirante, ripensando a quello che sarebbe stato il destino di Sansepolcro in età moderna, nei drammatici anni della seconda guerra mondiale. La cittadina stava per essere travolta dal cannoneggiamento alleato quando il capitano inglese Antony Clarcke ripensò alla parole del celebre scrittore Aldous Huxley, che aveva definito La Resurrezione di Piero della Francesca come “la più bella pittura del mondo”, e decise di sospendere l’attacco…
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