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IN PARADISO CON DANTE / 3

Perché Dante non fu incoronato poeta per il Paradiso

Nella terza cantica Dante esprime ripetutamente il desiderio della fama poetica, che confida all'antenato Cacciaguida. Auspica di tornare a Firenze ed essere incoronato poeta, non nel Campidoglio, ma in una chiesa, simbolo della città antica e dei suoi antichi valori.

Cultura 20_10_2022

Nel 1315 Dante inizia a comporre il Paradiso, cantica nella quale manifesta più volte il desiderio di ottenere la fama presso i posteri: a colloquio con Cacciaguida, proprio nel canto centrale del Paradiso (il XVII) Dante confida al trisavolo che teme di perder fama presso coloro che chiameranno antico il suo temo, mentre nel canto XXV della terza cantica auspica di ritornare a Firenze per essere incoronato poeta nel Battistero di San Giovanni. Il ritorno dall’esilio dovrebbe avvenire per lui grazie ai suoi meriti letterari, non con il contributo di un potente, del papa o dell’imperatore.

Per l’incoronazione poetica Dante desidera non il Campidoglio (simbolo della cultura classica antica), ma una chiesa, la chiesa che è simbolo dell’antica Firenze, non della nuova Firenze nascente, in rapido sviluppo economico e urbanistico. Campidoglio e Battistero di San Giovanni sono due luoghi che rappresentavano in chiave simbolica anche l’universo ideale all’interno del quale si muovono la poesia, l’ingegno poetico, la riflessione culturale dei due giganti della letteratura italiana e mondiale.

Ma il Sommo poeta otterrà l’incoronazione poetica per il Paradiso? E, in caso affermativo, in quale luogo?