Nuovi attacchi a villaggi cristiani in Nigeria
I Fulani nell’arco di una notte hanno preso di mira diversi villaggi nello stato del Plateau seminando morte e distruzione

Il 14 ottobre in Nigeria alcuni villaggi abitati prevalentemente da cristiani sono stati attaccati dai Fulani nello stato di Plateau. Il bilancio provvisorio è di 14 morti e diversi feriti. I Fulani inoltre hanno rubato 40 mucche e hanno dato fuoco a raccolti, fienili e abitazioni. Nel villaggio di Rawuru, secondo la testimonianza del centro missionario locale, i Fulani sono arrivati al tramonto e hanno aperto il fuoco sugli abitanti riuniti in quel momento per recitare le preghiere della sera. Due membri del centro missionario sono stati uccisi. Il secondo villaggio attaccato è Tatu, dove si è registrato il maggior numero di vittime, 10. Quindi hanno raggiunto Lawuru, a pochi chilometri di distanza. Lì hanno ucciso due persone e hanno sequestrato il bestiame. I Fulani nella notte hanno attaccato ancora altri villaggi, senza però fare vittime. Durante il funerale delle vittime il capo distretto di Heipang, Paul Tadi-Tok, ha espresso profonda preoccupazione per la frequenza degli attacchi alle comunità cristiane della regione e ha invitato il governo ad adottare norme rigorose che impediscano ai pastori non residenti di pascolare le loro mandrie nelle terre delle comunità stanziali. Questo potrebbe contribuire a identificare chi si infiltra dal momento che spesso gli aggressori si travestono da pastori. Presenziando al funerale, Sthepen Gyang Pwajok capo dell’autorità locale, ha sottolineato che gli attacchi hanno come obiettivo di indurre le comunità cristiane indigene a lasciare le loro terre ancestrali. I leader delle comunità locali continuano a esprimere frustrazione per la mancanza di interventi tempestivi da parte delle forze di sicurezza, soprattutto considerando che molti degli attacchi sono preceduti da minacce pubbliche. Si teme inoltre un intensificarsi degli attacchi perché si avvicina la fine della stagione delle piogge e l’inizio del periodo del raccolto durante il quale solitamente molti agricoltori vengono presi di mira.