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Ministero dell'istruzione

Niente schwa a scuola

Il Ministro Valditara, con una circolare, vieta l'uso di asterischi e dello schwa perché non presenti nella lingua italiana.

Gender Watch 24_03_2025

Riportiamo il testo integrale della circolare del Ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara inviata a tutte le scuole in merito all’«uso del simbolo grafico dell’asterisco (*) o dello schwa (ə) nelle comunicazioni ufficiali delle istituzioni scolastiche»: «Con la presente nota si intende fornire un chiarimento in merito all’impiego - che si è potuto rilevare talvolta nelle comunicazioni ufficiali di alcune istituzioni scolastiche - del simbolo grafico dell’asterisco (*) o dello schwa (ə), simbolo dell’alfabeto fonetico internazionale (IPA) che rappresenta un suono indistinto non presente nella lingua italiana, anche se esistente in alcuni dialetti.

Al riguardo, l’Accademia della Crusca ha avuto modo di precisare più volte che l’impiego nella comunicazione scritta e istituzionale di segni grafici, come gli asterischi, al posto delle desinenze o di altri segni estranei alla tradizione ortografica italiana, come lo schwa, non è grammaticalmente corretto secondo le attuali regole della lingua italiana. Pertanto, è stato raccomandato di attenersi alle strutture grammaticali codificate per garantire chiarezza, leggibilità e accessibilità di testi e documenti.

In particolare, nel parere del 24 settembre 2021 pubblicato sul sito istituzionale dell’Accademia della Crusca si afferma che “L’asterisco non è […] utilizzabile, a nostro parere, in testi di legge, avvisi o comunicazioni pubbliche, dove potrebbe causare sconcerto e incomprensione in molte fasce di utenti, né, tanto meno, in testi che prevedono la lettura ad alta voce.”, stante in quest’ultimo caso l’impossibilità della resa fonetica.

Per quanto riguarda lo schwa, nello stesso parere si afferma che sul piano grafico il segno per rappresentarlo (la e rovesciata) non è usato come grafema neppure in lingue che, diversamente dall’italiano, hanno lo schwa all’interno del loro sistema fonologico. Nel parere del 9 marzo 2023, reso al Comitato Pari opportunità del Consiglio direttivo della Corte di Cassazione, l’Accademia della Crusca afferma: “Va dunque escluso tassativamente l’asterisco al posto delle desinenze dotate di valore morfologico (“Car* amic*, tutt*quell*che riceveranno questo messaggio…”). Lo stesso vale per lo scevà o schwa…”. Ancora, nel parere del 10 maggio 2024, sempre con riferimento all’uso dell’asterisco e dello schwa, l’Accademia afferma “[…] che la lingua giuridica e burocratica non sia sede adatta. per sperimentazioni innovative che portano alla disomogeneità e compromettono la lineare comprensione dei testi.” Pertanto, al fine di assicurare correttezza e chiarezza nelle comunicazioni ufficiali, si raccomanda di attenersi alle regole della lingua italiana che consentono l’utilizzo di soluzioni linguistiche comunque conformi alla tradizione ortografica italiana.

Il Capo Dipartimento Carmela Palumbo».