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Bangladesh

L’YMCA di Dacca ha offerto il banchetto di fine Ramadan ai musulmani poveri

I giovani cristiani della capitale Dacca hanno organizzato una cenaper i musulmani più poveri ed emarginati in occasione della festa di Eid-ul-Fitr con cui finisce il mese sacro del Ramadan

 

Il Bangladesh, paese a maggioranza musulmana, è uno dei 50 stati in cui i cristiani – meno di un milione – sono più duramente perseguitati. Tuttavia quest’anno l’Associazione del giovani cristiani, YMCA, della capitale Dacca, il 4 giugno, in occasione della festa dell’Eid-ul-Fitr che ricorre alla fine del mese del Ramadan, ha deciso di offrire una cena ai musulmani più poveri ed emarginati: conduttori di risciò, operai e braccianti a giornata, pulitori di fogne … Circa 400 persone hanno partecipato all’Iftar, il banchetto, riconoscenti per l’ospitalità e più ancora per il segno di amore nei loro confronti. L’agenzia di stampa Fides riporta i commenti di alcuni ospiti. “I cristiani hanno dimostrato il loro grande cuore – dice Amir Hossian – siamo impressionati dal loro amore, compassione e ospitalità. La cena dell'Iftar da loro preparata, per la chiusura del Ramadan, ha rafforzato l'armonia religiosa, la tolleranza, e ci ha insegnato il rispetto per le altre fedi”. Moniruddin, un altro ospite, dando voce al generale sentimento di gratitudine, ha detto che non immaginava che “un cristiano potesse invitarlo per la festa di Iftar. I cristiani si sono ricordati di noi che siamo i derelitti nella società, hanno pensato a noi, questo significa che ci rispettano”. Moniruddin ha 68 anni e lavora come operaio alla pulizia delle fogne, uno dei lavori più disprezzati. Il presidente dell’YMCA, William Proloy Samadder, ha dichiarato a Fides: “abbiamo organizzato questa festa dell'Iftar per ringraziare quanti puliscono la nostra città, i portatori di risciò e i braccianti, ai quali nessuno pensa. Abbiamo voluto mostrare la compassione cristiana verso di loro. Questa iniziativa darà un messaggio alla nazione sulla tolleranza e sull'armonia interreligiosa”.