Leone XIV celebra i Vespri alla Domus Australia
In occasione del restauro del quadro della Madonna di Pompei la visita del Papa nella chiesa a lei dedicata, annessa alla guest house della comunità australiana. «Dio non ritarda mai, siamo noi che dobbiamo imparare ad avere fiducia».

C'erano i cardinali Eijk, Burke e O’Brien ad accogliere Leone XIV per i Vespri celebrati ieri nella chiesa romana di Santa Maria del Rosario di Pompei e San Pietro Chanel. Ma c'era anche, in altro modo, il cardinal Pell. È stato infatti il porporato australiano nel 2011 a riconsacrarne l'altare – con le reliquie di martiri e santi, tra cui il protomartire dell'Oceania, Pietro Chanel, e la prima santa australiana, Mary McKillop – quando l'edificio sacro (costruito a fine Ottocento) fu restaurato e annesso alla Domus Australia, voluta dalle diocesi del Paese oceanico per i pellegrini di passaggio a Roma.
Ieri la visita del Papa in occasione della festa patronale e del restauro del quadro della Madonna di Pompei donato da Bartolo Longo, che il 19 sarà canonizzato. «Questa devozione alla Nostra Beata Madre occupa un posto speciale nel mio cuore», ha confidato Prevost (eletto peraltro proprio nel giorno della Supplica alla Vergine di Pompei), «felice di condividere questa occasione con la comunità australiana presente per questa solenne benedizione dell'immagine restaurata», auspicando che essa «ispiri una devozione sempre maggiore nei suoi confronti tra gli ospiti della Domus e coloro che la visitano come pellegrini, così come tra i membri della comunità locale».
Il Papa ha incentrato la sua omelia su Maria modello di speranza – ricollegandosi così al tema dell'anno giubilare – che «ha incarnato questa virtù attraverso la sua fiducia che Dio avrebbe adempiuto le sue promesse», nell'abbandono e nella fedeltà quotidiana, «fiduciosa che Egli avrebbe salvato il suo popolo secondo il suo disegno» pur non sapendo come o quando. « Dio non ritarda mai», ha detto Leone XIV, «siamo noi che dobbiamo imparare ad avere fiducia, anche se ciò richiede pazienza e perseveranza. I tempi di Dio sono sempre perfetti».
Fondamento di questa speranza è il battesimo in cui «nasciamo sotto la legge della grazia come figli di Dio», il quale ci chiama «a collaborare con Lui vivendo una vita di grazia come suoi figli e figlie, offrendo il nostro contributo al piano di salvezza. Questo è vero anche se non sappiamo cosa ci riserva il futuro. Tuttavia, come Maria, possiamo sempre essere fiduciosi e grati per la sua opera di salvezza».