L'appello per la pace nella prima intervista di Leone XIV
Non solo il Medio Oriente: il Papa segue «giorno e notte» la situazione internazionale, definita «preoccupante». E rinnova l'invito rivolto durante l'udienza generale.

La prima intervista di Leone XIV, breve e misurata, è stata concessa al Tg1 in margine alla visita del Pontefice al Centro della Radio Vaticana di Santa Maria di Galeria, avvenuta ieri nel giorno festivo per la Città del Vaticano (essendo il Corpus Domini che invece in vari Paesi, compresa l'Italia, sarà celebrato domenica).
Papa Leone definisce la situazione internazionale «veramente preoccupante. Giorno e notte cerco di seguire quello che sta succedendo in tante parti del mondo. Si parla soprattutto del Medio Oriente oggi, però non è soltanto lì». E ha rinnovato l'appello per la pace rivolto il giorno precedente nel corso dell'udienza generale, esortando a «cercare a tutti i costi di evitare l'uso delle armi e cercare. attraverso gli strumenti diplomatici, il dialogo. Ci mettiamo insieme a cercare soluzioni. Ci sono tanti innocenti che stanno morendo e bisogna promuovere la pace sempre».
«Il cuore della Chiesa è straziato per le grida che si levano dai luoghi di guerra», aveva detto mercoledì in piazza San Pietro, citando l'Ucraina, l'Iran, Israele, Gaza. «Non dobbiamo abituarci alla guerra! Anzi, bisogna respingere come una tentazione il fascino degli armamenti potenti e sofisticati». Nel suo appello rivolto «in nome della dignità umana e del diritto internazionale» Leone XIV riprende le parole del Vaticano II sulla maggiore atrocità della guerra odierna (in cui l'«uso di armi scientifiche di ogni genere, la sua atrocità minaccia di condurre i combattenti a una barbarie di gran lunga superiore a quella dei tempi passati») e ripete «ciò che soleva dire Papa Francesco: la guerra è sempre una sconfitta! E con Pio XII: "Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra"».